da Roma
Uno di seguito all'altro senza interruzioni, quest'anno, i tre scritti della maturità che si sono conclusi con il cosiddetto «quizzone».
La concomitanza tra Referendum costituzionale ed esami di Stato ha imposto questo ritmo serrato e così gli oltre 485.000 maturandi 2006 ieri sono tornati in classe per l'ultima fatica prima degli orali.
L'ultimo test non è come i precedenti (la prova d'italiano, uguale per tutti gli indirizzi, e il secondo scritto che ha riguardato una materia caratterizzante il corso di studi seguito) prediposto dal ministero, ma viene preparato dalla stessa commissione esaminatrice. Verte su non più di cinque discipline ed è analogo alle simulazioni e alle esercitazioni svolte dai ragazzi durante l'anno scolastico.
Il ventaglio di possibilità è ampio: le commissioni, infatti, potevano richiedere una trattazione sintetica su non più di cinque argomenti oppure proporre quesiti a risposta singola (da 10 a 15) o multipla (da 30 a 40), problemi scientifici a soluzione rapida (non più di 2), casi pratici e professionali (non più di 2), o anche, naturalmente secondo gli indirizzi, la realizzazione di un progetto.
I ragazzi confidavano molto sulla generosità degli insegnanti.
Le commissioni, infatti, sono interamente formate, a eccezione dei presidenti, dai professori che hanno seguito per tutto l'anno gli studenti. Da loro ci si aspetta perciò la scelta di argomenti sviscerati a fondo durante le lezioni.
I controlli della polizia postale sono continuati naturalmente anche ieri, ma spigolando sui forum studenteschi si è capito che in tanti confidano in facili «copiature» con buona pace del ministro Fioroni che alla vigilia degli esami, nel suo messaggio di «in bocca al lupo» ha esortato i maturandi: «non copiate». I rischi, gli studenti lo sanno, sono alti - chi viene scoperto verrà escluso da tutte le prove - ma c'è chi preferisce correrli pur di conquistare la promozione.
Per quanto riguarda il voto finale, va ricordato che sono 45 i punti totali a disposizione per gli scritti, ripartiti in uguale misura tra le 3 prove (da 0 a 15 punti ciascuna) e ognuna delle prove è giudicata sufficiente se consegue almeno 10 punti. La data di inizio degli orali viene stabilita da ciascuna commissione al termine delle operazioni di correzione e valutazione degli elaborati scritti.
Per il «quizzone», il 48% delle commissioni ha scelto la trattazione sintetica di non più di 5 argomenti. Il dato emerge da un sondaggio apparso su www.studenti.it a cui hanno al momento partecipato quasi 400 diplomandi. La terza e ultima prova scritta degli esami di stato non viene infatti stilata dal ministero a livello nazionale ma è compito delle singole commissioni, formate da membri interni e un solo esterno, il presidente.
Secondo le indicazioni dei ragazzi, il 48% si sarebbe trovato ad affrontare la trattazione sintetica di alcuni argomenti, il 25% un quesito a risposta singola e il 21% un quiz a risposta multipla. Problemi scientifici, casi pratici e la realizzazione di un progetto raggiungono, per ora, soltanto l'1% ciascuno.
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