Max Pezzali sale sul palco e racconta la sua Genova

Il cantautore ex 883, domani al Mazda, ricorda gli esordi di 14 anni fa e confessa i suoi progetti futuri con una città nel cuore

Max Pezzali sale sul palco e racconta la sua Genova

Stefania Grazioso

Dieci album ed oltre 6.000.000 di dischi, questo è il primo traguardo raggiunto da Max Pezzali. «Tuttomax», è il suo ultimo doppio album e il suo Tour dal vivo che ospiterà il palco del Madza Palace, domani sera. Una raccolta di successi che hanno fatto la storia degli 883 e lanciato la carriera solista di Max. L'album ha raggiunto la prima posizione nella classifica degli album più venduti ed è rimasto in vetta tutta l'estate 2005 per 10 settimane consecutive (un record!).
Ci racconti il tuo «strano percorso» che è partito (artisticamente) proprio da Genova.
«Quanto tempo è passato, oltre 14 anni, sembra ieri. Genova fa sempre uno strano effetto. Sono legato a questa città, ho dei bei ricordi. Un viaggio che è iniziato quando ero un ragazzo e prosegue con me uomo. Nel frattempo sono cresciuto e con me la mia musica, Oggi sono anche sposato».
Le origini e la tua evoluzione artistica, il concerto sarà un concentrato di storia di Max Pezzali. Cos'è cambiato nella tua musica?
«La realtà di allora è diversa da quella di oggi. Sono cambiati i contenuti delle canzoni: non potevo continuare a raccontare esperienze riguardanti l'adolescenza e la giovinezza. Sono cambiato io, i miei amici, è mutato l'ambiente circostante. Oggi descrivo il mio presente, le paure e gli entusiasmi della mia età, con il linguaggio che mi appartiene e che è parte integrante del mio modo di esprimermi».
Meno «cumpa», più storia, più identità personale. Se applichi questo criterio alla lettera, nel tuo prossimo lavoro potresti anche parlare del tema della famiglia «allargata»?
«Perché no, io vivo con mia moglie e sua figlia. Potrei riprendere uno spot che recentemente è andato in onda...»
Sei ermetico quando si tratta di parlare del tuo privato!
«Sono geloso della mia intimità famigliare, non sono malato di protagonismo, difendo i miei spazi».
Quindi sarà difficile vedere Max Pezzali sull'Isola dei Famosi?
«Guarda, io non sono quasi mai sicuro di niente, ma puoi star certa che non parteciperò né a questo né a nessun altro reality show».
E dietro la macchina da presa, ti ci vedremo?
«No, categorico. Ad ognuno il suo mestiere. Io non sono un regista».
Non ipotizzi nessun altro lavoro se non quello del cantante. Durante la tua lunga carriera hai mai accusato una crisi, un blocco del compositore?
«Per fortuna non sono mai stato colto dalla sindrome del foglio bianco. Sai io scrivo di getto. Sarà merito del mio Dna positivo, della mia generale tendenza all'ottimismo. Qui vengono fuori le mie origine contadine: mai esaltarsi troppo e mai troppo abbattersi. Questa è la dinamica della vita, per me».
Che uomo virtuoso e saggio! Ma vizi ne hai?
«Solo vizi positivi, ho anche smesso di fumare, così coltivo quello del cibo».
La musica è un «vizio» e un piacere. Cosa c'è in sottofondo adesso?
«I Baustelle, mi piacciono molto. Credo che lo scenario musicale giovanile italiano sia in crescita, i giovani sono molto forti».
Che musica ascolta di solito Max ?
«I cantautori anglosassoni, sono un fan di David Gray. Quest'estate ho scoperto Daniel Powter, un grande. Tra i miei cd non mancano quelli di Liga, Vasco e Jovanotti».
Ma un vizio vero l'avrai?
«La mia innaturale tendenza alla motocicletta.

Lo considero un vizio rivoluzionario; oggi tutti cercano la sicurezza in auto super equipaggiate, io no! Ho tre moto e anche una concessionaria, così le provo tutte... Chissà nel mio prossimo video, potrei arrivare a bordo di una due ruote, vestito da Babbo Natale...».

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