Se tornerà a casa, a Sestri Levante, troverà ad aspettarlo i carabinieri. Forse gli stessi che lavevano arrestato la prima volta, quando Leonard Mirtaj, albanese di 32 anni, tre anni fa aveva preso in ostaggio un piccolo imprenditore di Moneglia, da lì poco distante. Quella volta, il blitz per liberare il prigioniero dalle mani dei banditi aveva visto i militari del comandante della compagnia di Sestri, Fabio Benincasa, impegnati in un inseguimento rocambolesco fino a Pontremoli, in Toscana. Qui Leonard era finito in manette. Lalbanese doveva restare in carcere fino al 2024, ma laltro ieri, insieme ad altri due detenuti, è evaso dalla casa circondariale di Voghera, dove era rinchiuso in regime di «alta sicurezza», cioè sotto stretta sorveglianza. Lalbanese è fuggito insieme con i connazionali Ylli Ndoj, 34 anni, capo di una banda di rapinatori che aveva seminato il terrore nelle ville del Nord Italia rendendosi responsabile anche di tentato omicidio (fine pena 2033), e Dritan Rexhpai 31, in carcere per tentato omicidio e altro (fine pena 2024). I tre sono riusciti ad evitare i controlli e dal cortile dei passeggi intorno alle tre del pomeriggio di giovedì hanno segato le sbarre di una finestra si sono calati con le classiche lenzuola annodate e sono scappati, prima raggiungendo a piedi, attraverso le campagne, la periferia ovest di Voghera, e poi rubando lauto a un automobilista di passaggio.
Lallarme è scattato immediatamente, ma le ricerche non hanno ancora dato risultati. Da Voghera a Tortona, in provincia di Alessandria, i posti di blocco sono arrivati fino in Liguria. Proprio perché la famiglia di Mirtaj vive a Crova, frazione di Moneglia, piccolo comune vicino a Sestri, nel levante ligure. E non si può escludere che luomo possa in qualche modo tentare di contattare i familiari o provare a nascondersi grazie a loro.
La massima allerta è legata soprattutto alla particolare pericolosità di questi criminali, che hanno dimostrato freddezza e violenza durante i colpi in villa e che nella fuga potrebbero diventare ancora più pericolosi. La tripla evasione ha indotto il personale carcerario a denunciare ancora una volta la situazione insostenibile degli istituti di pena.
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