A teatro e al cinema «con i tuoi». Slogan che si traduce nei fatti con biglietti scontati ai ragazzi e due gratis per genitori o fratelli, nonni, zii che li accompagnano. Nel programma elettorale di Letizia Moratti alla voce Cultura ci sono aiuti economici ai giovani per aprire imprese cinematografiche in città, la Casa della danza, il Museo della milanesità.
Sindaco, in tempi di crisi conviene investire tanto sulla cultura?
«É uno dei settori su cui bisogna continuare a mettere un forte impegno anche dal punto di vista finanziario, e nonostante bilanci non facili per i Comuni».
Il candidato Pd Giuliano Pisapia non sembra della stessa idea. Ha detto e si è corretto due ore dopo che taglierebbe fondi al Festival Mi-To, su cui la sua giunta investe un milione.
«Non voglio criticare i programmi degli altri. Io difendo i fondi per la cultura perché creano turismo e indotto per la città. Siamo diventati la seconda meta europea dopo Parigi e Roma. I visitatori fanno shopping, riempiono hotel e ristoranti. Mi-To in questo senso “vale” 12 milioni. E rappresenta in pieno la mia filosofia».
Cioè?
«Offre 200 eventi di qualità e la metà sono gratuiti. L’effetto è di avvicinare anche quel pubblico che non pagherebbe il biglietto. La gente si può trovare in mezzo ai concerti anche per caso, visto che tra le location c’è il metrò. Anche dal prossimo festival voglio moltiplicare gli eventi accessibili a tutti, mostre ma anche i fuorisalone: dopo il design, moda e Bit andremo avanti».
Tante famiglie vorrebbero ma non possono assistere agli spettacoli. La cultura costa.
«Garantiremo ingressi agevolati per i giovani che vanno a teatro e al cinema con la famiglia. Promuoviamo la cultura a portata di tutti. Da 4 anni per mia scelta la Scala anticipa la Prima ai giovani e oggi abbiamo più di 100mila abbonamenti under 30. Il Piccolo è il teatro che raccoglie più giovani in Italia, la metà dei 300mila ingressi annuali».
Parliamo dei programmi per il futuro. Progetti per la musica?
«Voglio creare nuovi spazi per lo spettacolo. Il cortile di Palazzo Reale ospiterà festival di danza, opera lirica, cinema, musica. E abbiamo diversi auditorium: voglio realizzare una struttura polivalente con studi di registrazione, sale prove, aule, punti vendita di cd e dvd».
E per il balletto?
«Aprirò una Casa della danza e ci sarà un grande festival internazionale dedicato».
Milano ha lanciato la sfida a Cinecittà. Non sarà ambizioso?
«Abbiamo tolto la tassa di occupazione del suolo pubblico per le imprese tv e cinematografiche che girano in città e sono già aumentati i set. Puntiamo anche alle produzioni “in casa“, dopo l’incubatore del design (domani presenteremo il bilancio) promuoveremo quello per il cinema. Sostegni economici ai giovani imprenditori, formazione per gli autori. E piazzetta Reale sarà un’arena estiva europea per i film all’aperto».
Altro capitolo, i teatri?
«Ne abbiamo 55 e oltre 20 compagnie di produzione. Abbiamo già aumentato da 1,3 a quasi 2 milioni gli investimenti e da 14 a 21 le convenzioni. Punteremo sulle coproduzioni, con teatri giovani e di periferia. Accanto a quelle internazionali».
Mostre e musei: qual’è lo stato dei cantieri?
«Entro l’anno aprirà il Museo del gioiello e il raddoppio dell’Archeologico in via Nirone, nel 2012 il Museo delle culture extraeuropee di Chipperfield all’ex Ansaldo e finirà il restauro del Castello, nel 2013 il Museo di arte contemporanea disegnato da Libeskind, l’“Arengario bis“».
E nel programma?
«C’è il restyling del Civico Planetario, la valorizzazione dei percorsi e siti della Milano imperiale, il sostegno alla Fabbrica del Duomo per i restauri. E un Museo della milanesità, per celebrare storia e tradizioni».
Spesso la giunta è accusata di volare troppo alto: grandi eventi e poca attenzione a quartieri, biblioteche. C’è del vero?
«La linea è molto precisa: da una parte promuovere le eccellenze e l’internazionalizzazione della città. Lavoriamo con i migliori curatori e gli ingressi alle mostre crescono in maniera esponenziale.