Laura Verlicchi
da Milano
Autostrade-Abertis: tre ministri in campo e nessuna certezza. Di prima mattina, a Radio 24, Tommaso Padoa-Schioppa apre uno spiraglio alle nozze, spiegando che «ora le condizioni sono state modificate», rispetto al momento in cui il governo ha deciso lo stop, «e quindi una cessione di quel genere è possibile». Poi, da Bruxelles, interviene Emma Bonino, annunciando che il commissario Ue alla Concorrenza chiede maggiori dettagli sulla fusione, e soprattutto «unaccelerazione dei tempi, da parte del governo italiano» nel risolvere gli ostacoli alloperazione, a cominciare dallormai famoso articolo 12 sulla convenzione unica, che infatti i sottosegretari allEconomia, Sartor e Cento, promettono di modificare a breve.
Ma il collega Di Pietro non vuol sentirne parlare: «Il governo italiano, cascasse il mondo, di modifiche sostanziali allarticolo 12 non ne farà. Se si tratta di modificare una parola per rendere più chiaro il contenuto, allora lo facciamo». Non solo: «LAnas ha fatto la diffida ad Autostrade sul dividendo straordinario perché ha ricevuto una diffida da me per farla», afferma il ministro alle Infrastrutture.
Tanto basta perché il titolo della società, che a Piazza Affari guadagnava lo 0,6% dopo lintervento di Padoa-Schioppa, freni bruscamente e chiuda la giornata borsistica in calo dell1,34 per cento. E perfino la prudente agenzia Moodys, pur mantenendo il rating A3 su Autostrade, non può fare a meno di sottolineare l«incertezza normativa» che grava sulla società.
Slitta invece al 6 dicembre la decisione sul contenzioso Anas-Autostrade, dopo laudizione presso il Tar del Lazio, ieri mattina, di Pietro Ciucci e di Giovanni Castellucci. Il presidente dellAnas ha motivato la diffida spiegando che il maxidividendo da 2,14 miliardi - allordine del giorno dellassemblea di Autostrade convocata per il 13 dicembre - riduce il patrimonio del gruppo e accresce lindebitamento per un importo corrispondente ai mancati investimenti realizzati. É la tesi del ministro Di Pietro, che insiste sulla necessità di vincolare, attraverso un fondo di garanzia o una fideiussione, i 2,5 miliardi destinati agli investimenti ancora da fare «che sono crediti dello Stato italiano».
Autostrade ha già risposto che il dividendo impatta sulla holding che nascerà dalla fusione con la spagnola Abertis e non sulla controllata Autostrade per lItalia. E le informazioni fornite «hanno fatto cadere le motivazioni della diffida», ha spiegato lad Castellucci.
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