Alessandra Miccinesi
Il talento di vivere plana tra spiriti amorosi e riflessioni terrene. Si intitola Il fantasma di Rose ladattamento dellultima commedia scritta da Neil Simon che Anna Mazzamauro, interprete comica dal temperamento impetuoso, porta in scena dal 21 febbraio al Teatro Manzoni per la regia di Pino Strabioli. Una commedia leggera che sonda la vita in profondità scandagliando paure e insicurezze, legami e abbandono, amore e morte. Sul palcoscenico, insieme con lattrice popolare per aver prestato le forme spigolose della sua tipicità alla signorina Silvani - eccentrica vamp-impiegata, sogno proibito del povero ragionier Fantozzi -, cè lattore Michele Gammino, voce storica di Terence Hill, Harrison Ford e Jack Nicholson.
«In questa pièce cè dentro la mia esperienza personale. Tre anni fa ho perso il mio compagno e ho deciso di adattare questa commedia alla mia storia limando il testo qua e là - spiega la Mazzamauro -. Intendiamoci, non si tratta di Ghost né di un ectoplasma da fiction, tantè che questa commedia, inedita in Europa, si intitola Dilemmas Rose. Dal mio punto di vista, però, Rose non ha alcun dubbio così ho optato per un titolo popolare».
Ecco la storia. A cinque anni di distanza dalla morte del compagno, Rose, scrittrice di successo in crisi creativa, vive reclusa nella casa al mare che era stata il teatro del suo amore per Walsh. A strapparla da unesistenza dolorosa e a farle superare il blocco della scrittura, sarà proprio il fantasma del suo uomo - affermato romanziere in vita - che dallaldilà le recapiterà un manoscritto incompiuto che Rose dovrà ultimare con laiuto di un altro autore.
«Lo spettacolo è basato sui monologhi della scrittrice che immagina di parlare con lamato, sentimento che comprendo avendolo vissuto sulla mia pelle. Il pubblico, ovviamente, vede il fantasma vestito di bianco in scena mentre Rose gli parla per sostenere il ricordo di Walsh. Ma, chissà, potrebbe essere il fantasma di lei o una proiezione dei suoi pensieri».
La commedia, interpretata anche da Roberto Madison e Beatrice Presen, è puntellata da momenti comici che regalano perle di disincanto. «Di contro, ho scelto di esasperare i tratti più cupi del testo per renderlo più mediterraneo - spiega lattrice che nel suo carniere teatrale conserva performance interessanti, come il recital ispirato ad Anna Magnani o linterpretazione del nasuto Cyrano de Bergerac -. Noi italiani abbiamo bisogno di approfondire sia il dramma che la comicità. Senza sorvolare, come fa Neil Simon. Personalmente amo affondare il coltello nella ferita».
Gelosa dei suoi personaggi - plasmati da una scrittura sincera, adattati alle sue corde («scelgo solo quelli che mi somigliano») e forgiati da una solida determinazione -, questestate la Mazzamauro sorprenderà il pubblico con lennesimo progetto stimolante: «Le devo il successo, ma non riesco a liberarmene. Così trascinerò sul palco, per dirla con Fantozzi, quella merdaccia schifosa della signorina Silvani. Un personaggio che non rinnego, perché è parte di me».
Lo spettacolo, in via di scrittura, analizza simpaticamente il mito di una terribile matrioska che racchiude in sé mille profili femminili. «Donne costrette da una love story sbagliata, dalla famiglia o dalla cultura a diventare come lei.
Repliche fino al 19 marzo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.