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Moneta racconta l'anno tutto d'oro

Lingotti super e dazi ora ignorati. Banche, è tsunami IA

Moneta racconta l'anno tutto d'oro
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Si sta per chiudere un anno d'oro sui mercati. Il metallo giallo è stato il protagonista assoluto di questo 2025, con un balzo superiore al 60% e una scia di record da sfidare le statistiche. Complici le banche centrali, tornate ad accumulare lingotti come non accadeva da tempo. Con questa fotografia si apre il nuovo numero di Moneta, in edicola domani con Il Giornale, Libero e Il Tempo, che allarga l'obiettivo sui mercati finanziari e li osserva lungo un arco di sei anni segnati da shock epocali. Dal Covid alla guerra in Ucraina, le Borse hanno dimostrato una capacità di rimbalzo sempre più rapida, come se l'instabilità fosse ormai diventata la nuova quotidianità. Persino la guerra dei dazi, evocata come una sciagura per il commercio globale, non ha prodotto il disastro annunciato, come ricostruisce l'editoriale del direttore Osvaldo De Paolini. Con questa constatazione ci si affaccia sul 2026 e sulle strategie per affrontarlo, arricchite dal punto di vista di Fabio Melisso, ceo di Fineco AM.

Lo sguardo si sposta poi sulle banche, reduci da un anno di risiko e ora chiamate a fronteggiare una nuova sfida, quella dell'intelligenza artificiale. L'innovazione appare l'unica carta per difendersi dall'avanzata inesorabile di fintech e operatori digitali stranieri. Tra le pagine anche il caso Ferrari, alle prese con un annus horribilis. Tra flop in F1, analisti sempre più freddi e una caduta in Borsa che ha bruciato oltre 26 miliardi di valore, il colpo si è fatto sentire anche sui conti di Exor. Restando in Piemonte, Moneta accende i riflettori sull'impoverimento del tessuto industriale, con grandi nomi storici e tante imprese familiari sempre più spesso preda di gruppi stranieri. A incombere c'è anche la concorrenza dei colossi cinesi dell'e-commerce, Alibaba in testa, che promettono di valorizzare il Made in Italy ma nel frattempo drenano consumi e dati preziosi sui clienti. A proposito di furbetti, un'inchiesta sui malati di non-lavoro, un fenomeno che pesa per 15 miliardi l'anno su Inps e aziende. Spazio anche alle buone notizie: l'Italia si conferma maestra dei salumi e guarda con fiducia a una stretta Ue contro i falsi che danneggiano il settore.

E poi, le tavole nelle festività risplendono di argenti, che grazie alla corsa del metallo diventano un tesoro.

Dopo il numero di domani, Moneta tornerà in edicola il 10 gennaio. Ai lettori i nostri auguri di Buon Natale.

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