Mediaset contro la crisi: cresce la pay tv Premium e riparte la pubblicità

«Non sottostimiamo la crisi, però non sottostimiamo neanche le nostre risorse. Non abbiamo paura del futuro». Con queste parole il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri ha concluso la relazione agli azionisti riuniti in assemblea per l’approvazione del bilancio, dando il tono della giornata: ottimismo senza eccessi sulla ripresa dell’economia e orgoglio imprenditoriale, in un Paese che sta resistendo alla crisi meglio di altri (non a caso Confalonieri ha citato il salvataggio di Chrysler da parte di Fiat).
Così come resiste Mediaset: la raccolta pubblicitaria 2008 si è confermata in linea con quella del 2007 e i ricavi della pay tv Premium sono cresciuti del 78,7%, è scritto nel bilancio approvato ieri mattina, e le prospettive sono altrettanto positive, se non di più. «Mediaset Premium è sempre sopra le aspettative - ha detto il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi -, le carte attive sono oltre 3.300.000, con una media di 1.500-2.000 abbonamenti al giorno: a giugno scadrà il 50% delle tessere, una grande sfida a cui ci prepariamo senza aumenti di prezzo». Aumenta invece l’offerta, con un nuovo canale di cinema, grandi film in esclusiva e in prima visione assoluta, che verrà lanciato all’inizio di maggio. Acquisizioni in vista? «Continuiamo a guardarci intorno, e se dovesse esserci l’opportunità giusta la seguiremo: ma per ora grandi novità in vista non ce ne sono», ha detto il vicepresidente.
Attese positive anche per quanto riguarda la pubblicità: nei primi tre mesi dell’anno la raccolta di Mediaset è diminuita del 12% circa, ma il secondo trimestre sarà migliore del primo. «Sapevamo che l’inizio dell’anno sarebbe stato difficile - ha detto l’amministratore delegato Giuliano Adreani - ma gli incentivi sull’auto hanno innescato una lieve ripresa, e noi comunque stiamo facendo molto meglio del mercato, che perde un po’ più del doppio, come pure il nostro concorrente (la Rai ndr). E nei prossimi mesi le cose dovrebbero andare anche meglio: a fine anno poi ci confronteremo con un ultimo trimestre 2008 particolarmente negativo, quindi prevedo un recupero».
La strategia complessiva di Mediaset non cambia, basata, come ha ricordato Confalonieri, su tre punti chiave: non smettere di investire sulla tv generalista, che resterà il core business, e al tempo stesso continuare a investire in asset strategici per il futuro, prima fra tutti l’offerta pay, mantenendo comunque una solida struttura finanziaria.
Un accenno anche alla Spagna, dove Mediaset controlla Telecinco e dove il governo ha allo studio una legge per facilitare alleanze e fusioni. «Non ci sono trattative in corso, ma guardiamo tutto con molto interesse», ha detto Confalonieri. Archiviato il bilancio e registrata la crescita di Fininvest dal 37 al 38,6% del capitale (ma secondo i dati Consob, Mediaset detiene il 3,795% del capitale in azioni proprie, quota che porta la partecipazione facente capo alla famiglia Berlusconi al 42,4%), l’assemblea ha deliberato la distribuzione di un dividendo di 0,38 euro per azione.

Ultimo atto, la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione, composto da Fedele Confalonieri (confermato presidente), Giuliano Adreani, Marina Berlusconi, Pier Silvio Berlusconi, Pasquale Cannatelli, Paolo Andrea Colombo, Mauro Crippa, Bruno Ermolli, Luigi Fausti, Marco Giordani, Alfredo Messina, Gina Nieri, Niccolò Querci, Carlo Secchi e Attilio Ventura. In Borsa Mediaset ha guadagnato il 3,68%, tornando a quota 4 euro.

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