Riccardo Signori
nostro inviato a Bratislava
La compagnia aerea, sponsor dellInter, ci ha pensato subito, senza perdere altro tempo, ed ha imbarcato la squadra su un aereo direttamente proveniente da Lourdes. Rotta su Bratislava. Non sai mai... Ed ora eccola lì, lallegra compagnia (sì, le facce non erano da funerale palermitano) pronta a sgambettare sulle sponde del bel Danubio blu contro le truppe calcistiche slovacche, inseguita da gufi e pappagalli, portandosi sulla spalla immaginetta e insulti di quel gracchiante Zamparini. «Zamparini chi?». Ovvero: «E chi è?», ha detto Luis Figo, sgranando gli occhi quando gli hanno riferito gli apprezzamenti («È un presuntuoso») del Lord di campagna. Figuriamoci se uno che ha giocato nel Barcellona e nel Real Madrid può sobbalzare davanti a tanta prelibatezza linguistica.
Meno sofisticato Facchetti, messo alla berlina da altre cattiverie. «Zamparini dovrebbe elevarsi al livello della sua squadra che è alto, e al livello di educazione e civiltà della città che rappresenta. Ma mi rendo conto che queste cose non si trovano sugli scaffali dei supermercati». Che sono il fiore allocchiello del presidente del Palermo. Più cronistica la signora Bedy Moratti, alla quale lorator scortese sabato ha rifilato il gesto dellombrello. «Più che a me lo ha rifilato a mio fratello, anche se non era presente. Ce lha con lui e non capisco perché. Zamparini ci ha insultato pesantemente, eppoi ha fatto il gesto dicendo: e questo è per il signor Moratti. Non sapendo che mio fratello è dottore. Ma è ancora possibile revocargli la carica di vicepresidente di Lega?». Unidea o una richiesta?
Infine sul far della sera, quando lInter, «quella squadra di presuntuosi» ci ha ricordato il nostro, ha ricominciato a pensare al calcio giocato, alla Champions e a tutto quanto fa successo, è toccato a Mancini («Anche lui un gran presuntuoso») tirare lultimo schiaffo. «Credo che Zamparini abbia sminuito la vittoria della sua squadra. E, in confronto a lui, io ho avuto genitori che mi hanno insegnato la giusta educazione. Credo non si sia reso conto di quello che ha detto e che debba imparare leducazione che non ha». E questo è stato lultimo affondo nerazzurro, tantè che poco più tardi il patron del Palermo ha sentito il dovere di fare un vistoso dietrofront: «Quel gesto non era rivolto allInter, era scaramantico... non mi permetterei mai di offendere qualcuno di loro. La presunzione? Era solo in senso calcistico».
Fosse così decisa anche lInter sul campo, sarebbero fuochi dartificio. Nessun paragone con quelle mozzarelle che hanno giocato a Palermo. Ieri Cordoba ha ammesso a nome della compagnia: «Abbiamo sbagliato tutti, noi della difesa ma anche chi gioca in attacco. Ora facciamo vedere chi siamo». Forse, ed è questa lanalisi di Facchetti e della dirigenza, lInter si è illusa di essere già qualcuno prima di dimostrarlo sul campo. «Cè stato un calo di tensione dopo il buon inizio e dopo le partite con le nazionali». Oggi è il momento di riattivare la corrente. LInter, in Europa, non può permettersi passi falsi. «Dobbiamo vincere tutte le partite allestero, perché le porte chiuse a San Siro sono una palla al piede e unincognita», ha chiarito lallenatore.
LArtmedia è una squadra di combattenti, magari novellini della Champions, ma gente che non mollerà un centimetro di campo. Lunico precedente, vissuto da queste parti, non porta bene ai nerazzurri che, ventitré anni fa, persero 2-1 con lo Slovan. Inter, a Bratislava, significa derby anche per lArtmedia, dunque basta la parola per accendere tifo e fuochi calcistici. Stasera ci saranno gli ingredienti per capire qualcosa dellInter allitaliana e dei suoi strani pruriti. Quelli intorno ad Adriano. «Sarei stupito se non giocasse», ha sgranato gli occhi Vladimir Weiss, lallenatore degli slovacchi. «Non ho detto che Adriano abbia avuto colpe a Palermo. Ma quando un giocatore è stanco, lallenatore deve ragionare con più tranquillità sullimpiego. Anche se al brasiliano è difficile rinunciare», ha nuovamente spiegato Mancini. Insomma tutti con Adriano, ma solo se non ha gambe molli e riflessi spenti. LInter non può più permettersi black out.
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