«Meneghino», il metrò con l’aria condizionata

Sono necessari due anni di tempo e un finanziamento di 341 milioni di euro

Giannino della Frattina

Fare attenzione, è in arrivo un treno lungo quattro chilometri e pesante 7mila tonnellate. Anzi, per la precisione, trentasei treni da sei carrozze ciascuno. Duecentosedici vagoni in tutto di ultima generazione e tutti dotati di aria condizionata, tecnologia per ridurre i consumi, carrozze intercomunicanti e telecamere per la sicurezza che, da settembre, rinnoveranno il parco mezzi dell’Atm. Rendendo molto più agevoli i viaggi del milione di passeggeri che ogni giorno prendono la metropolitana.
«Il più grande intervento di finanziamento - annuncia il sindaco Gabriele Albertini -, equivalente al 30 per cento dell’intero parco oggi viaggiante». Una cifra, hanno spiegato Comune, Atm e AnsaldoBreda, la società che realizzerà il «Meneghino» il nuovo treno politensione che potrà essere utilizzato su tutte e tre le linee della metropolitana milanese, da 341 milioni di euro (160 provenienti dallo Stato, 54 dalla Regione, 82 dal Comune e 45 da Atm). Contemporaneamente proseguono gli altri investimenti. Ancora 75 milioni di euro per allestire un nuovo sistema di segnaletica che consentirà un incremento della frequenza delle corse, soprattutto sulla linea 1. Innovazioni tecnologiche per realizzare le quali saranno necessari almeno 24 mesi, ma che consentiranno di ridurre fino a un terzo i tempi di attesa garantendo una frequenza anche di un treno al minuto. Lavori in corso anche per la sicurezza, con 9 milioni di euro destinati agli impianti di video sorveglianza da installare all’interno delle stazioni. AnsaldoBreda comincerà le consegne a settembre, al ritmo di due treni al mese. Per Albertini «questi importanti investimenti si devono a una disponibilità economica che deriva da una gestione rigorosa e trasparente dell’Atm: una gestione che consente di avere i conti in ordine e di fare investimenti fondamentali per la collettività».
«Investimenti, ma nessun ritocco al prezzo di biglietti e abbonamenti», assicura il presidente dell’Atm Bruno Soresina. Un risultato che si deve anche al vertiginoso incremento del numero di tessere («oggi festeggiamo il nostro abbonato numero 400 mila»), mentre è da escludere il prolungamento delle corse metropolitane durante la notte. «In ogni caso - spiega il presidente Atm - fino alla fine di giugno al sabato abbiamo allungato l’orario fino alle 2 di notte. Il Comune non ci ha mai chiesto una politica rivolta esclusivamente agli utili aziendali, il nostro obiettivo è la massimizzazione dell’utilità pubblica dell’azienda».
Ore decisive, intanto, per la linea 4 del metrò. Albertini spera che siano convocate nuove riunioni del Cipe «in modo che l’iter di finanziamento possa essere completato».

Ieri si è riunito il comitato interministeriale a cui il ministro dei Trasporti ha inviato una nota informativa sulla nuova linea della metropolitana milanese, sottolineando che il Comune ha già predisposto il progetto per la prima tranche di lavoro fra Lorenteggio e il Policlinico, ha preparato un piano finanziario «adeguato», si è impegnato per la sua parte di investimenti e ha proposto una procedura di project-financing «conforme alle norme comunitarie e alle previsioni della Legge Obiettivo».

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