Il diritto alla vaccinazione, mai come ora a causa dellemergenza meningite, dovrebbe essere tra i livelli di assistenza garantiti dalle istituzioni. Proprio per debellare la patologia provocata dai batteri scatenanti meningococco C e pnueumococco, infatti, lunica terapia medica efficace è la somministrazione di un vaccino immunizzante. Una vera arma batteriologica che ha lobiettivo di tutelare i soggetti, specialmente quelli più a rischio a causa della giovane età, dagli effetti disastrosi dell'epidemia infettiva.
Epidemia batterica che comporta linfiammazione delle meningi (membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale), causando sordità, difficoltà di apprendimento, epilessia, e nei casi più gravi la morte. Una tragica condizione che ha colpito, il 6 gennaio scorso, un bambino di soli 18 mesi deceduto per psicosi da meningite al San Camillo de Lellis di Rieti.
Purtroppo però il diritto alla prevenzione delle famiglie romane è ostacolato da una serie di problemi causati dai numerosi disservizi del sistema sanitario regionale. Prima tra tutte, il costo delle vaccinazioni. Nonostante infatti siano passati ben due anni dallapprovazione di un nuovo piano vaccinazioni da parte del ministero della Salute che prevede che le somministrazioni contro lo pneumococco e il meningococco siano gratuite, la Regione Lazio continua a distinguersi negativamente, facendo pagare le vaccinazioni. Il vaccino antipneumococcico è soggetto a un ticket che può andare dai 37,44 euro della Asl Rm C, ai 40,17 della Rm G, ai 42 della Rm B, ai 44,20 della Rm F, ai 49,18 della Rm D, fino ai 49,50 euro della Rm A. Meno esosa, fortunatamente, la vaccinazione contro il meningococco C che oscilla nella varie Asl tra i 13 e i 15 euro. Lesenzione ticket è prevista solo per le famiglie che hanno un reddito annuo inferiore ai 36 mila euro o nella vaccinazione di bambini sotto i cinque anni che frequentano comunità oppure presentano altre patologie. Una situazione che ha acceso subito numerose polemiche. «La meningite è una malattia terribile, con conseguenze invalidanti e mortali - ha sottolineato Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige (movimento italiano genitori) -. Il sistema dei ticket produce una forte discriminazione tra bambini di famiglie ricche e povere, una disuguaglianza inaccettabile. Le istituzioni devono garantire a tutti un eguale diritto alla prevenzione e auspichiamo, pertanto, che le vaccinazioni vengano inserite nei Lea, livelli essenziali di assistenza, - ha concluso - e che anche nella regione Lazio venga scelta la strada della gratuità».
Ma la giunta Marrazzo continua a essere sorda e non si è adeguata ancora alle nuove normative previste dal piano nazionale.
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