UnEnel che viaggia sempre meno a gas e sempre più a carbone e nucleare, con una robusta dose di fonti rinnovabili: è questo lo scenario delineato ieri da Fulvio Conti, ad del gruppo elettrico, intervistato da Canale 5. «Vogliamo spingere in Italia così come avviene in altri Paesi lutilizzo del carbone che, con le nuove tecnologie, consente di ottenere maggiore efficienza e riduzione dimpatto ambientale fino a diventare uguale a quello del gas e ridurne nel tempo lutilizzo. Il gas è una materia molto simile al petrolio per quanto riguarda i costi - ha spiegato Conti - lipotesi è di avere un 25% idealmente dal nucleare, un 30% da rinnovabili e il resto diviso tra carbone con tecnologie pulite e gas. Quindi avere lo stesso mix che si ha in altri Paesi con una riduzione dei costi che va a vantaggio di tutti i clienti». Già nella presentazione del piano industriale, avvenuta settimana scorsa, Conti aveva detto che lEnel punterà sempre più sul carbone, anche con la conversione della centrale di Porto Tolle, mentre è stata avviata quella di Civitavecchia.
Conti ha anche affrontato altri due temi: la crisi economica e lespansione internazionale. Quanto a questultimo fronte, lad ha sottolineato che già oggi 30 miliardi del fatturato Enel (pari alla metà del totale) vengono realizzati allestero. Lacquisto della spagnola Endesa è stato «lopportunità storica di diventare una multinazionale nel settore dellenergia». Lespansione internazionale (va ricordato che lEnel è presente anche in Slovacchia, Russia e Romania) consentirà di migliorare le economie di scala di rafforzare la capacità di contrattazione con i Paesi produttori di petrolio e gas, ha aggiunto Conti.
Sul fronte della crisi, il manager ha annunciato 1.500 assunzioni nel 2009: «Stiamo cercando di continuare la vita di questa azienda dando ricambi generazionali, aumentando la possibilità ai giovani di aver accesso alla grande espansione che la nostra azienda sta compiendo a livello internazionale». Inoltre «dal 1° aprile è possibile una nuova riduzione delle tariffe» elettriche e del gas.
Infine Standard & Poors ha dato le sue valutazioni sul piano industriale 2009-2013 e sullaumento di capitale da 8 miliardi annunciato settimana scorsa. Il credit watch sul debito a lungo resta negativo, ha comunicato lagenzia di rating, ma le misure annunciate «se realizzate con successo, supporteranno il profilo di credito del gruppo, rafforzando la struttura del capitale e riducendo i rischi finanziari». La decisione di mantenere il credit Watch negativo «riflette lincertezza riguardo allentità e ai tempi dellaumento di capitale».
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