Il Festival di Cannes conferma la sua propensione per Nanni Moretti, in linea coi gusti della stampa transalpina, e quella del selezionatore Thierry Frémaux per Paolo Sorrentino, più controcorrente, vista la fredda accoglienza della stampa locale alle Conseguenze dell’amore. Quanto a Marco Bellocchio, è un habitué. Eppure quella del 2006 non sarà solo un’edizione più lunga di un giorno rispetto a quella del 2005, detta anche del «ritorno dei grandi maestri».
Per compensare quel largo ai vecchi, si farà largo ai giovani. Il beniamino della compagnia sarà l’americano Richard Kelly, trent’anni, in concorso con Southland Tales (Racconti delle terre del sud). Ma precoce - sebbene già al terzo film, perché fra gli italoamericani la famiglia è ancora la famiglia - è anche Sofia Coppola, che presenterà in concorso Marie-Antoinette, ovvero la regina decapitata. E qui si nota qualcosa di più notevole e profondo che un re-orientamento estetico: selezionatore Gilles Jacob, il Festival aveva infatti respinto sia La nobildonna e il duca di Eric Rohmer, sia Sade di Benoit Jacquot, entrambi poi accolti dalla Mostra di Venezia. Motivo: rappresentavano gli orrori della Rivoluzione Francese.
Si conferma poi la felice apertura ai documentari, anche sportivi (Zidane, un portrait du XXI siècle), visto l’incombere dei campionati del mondo di calcio. L’apertura al cinema di genere sarebbe una buona idea se nella pratica non si risolvesse nell’accogliere un séguito, pur non avendo accolto il primo episodio della serie.
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