Lecce - Dal cestino della merenda al sacchetto di Mc Donald’s; dal panino imbottito con la mortadella, magari preparato con cura prima di uscire di casa, agli hot dog o a un robusto cheesburger; dal pezzo di focaccia impreziosito da un grappolo di pomodorini alle patatine fritte innaffiate con il ketchup: comunque sia, il nuovo corso gastronomico della scuola italiana passa necessariamente per Lecce, dove l’istituto tecnico commerciale Orazio Costa ha stretto una convenzione con il fast food più famoso del mondo. Vale a dire: sconto del 15% a favore dei suoi studenti su tutte le consumazioni McDonald’s, locale che troneggia in piazza Sant’Oronzo, nel cuore barocco della città e a poca distanza da aule e laboratori. Per la verità erano già previsti sconti su vari servizi grazie a una speciale card che costa tre euro; il pacchetto comprende anche l’acquisto di prodotti alimentari tipici, ma questa volta l’offerta per i ragazzi dell’istituto Orazio Costa è stata ampliata e indirizzata su McDonald’s. Inoltre, nessuna limitazione di orario: ci potrà rifornire di hamburger, patatine e tutto il resto a qualsiasi ora: non solo durante la pausa che precede le attività pomeridiane, ma anche all’uscita della scuola.
La notizia, destinata inevitabilmente a far storcere naso e palato ai cultori della merenda made in Italy, è stata invece accolta con favore dai ragazzi dell’istituto, i quali hanno appreso della gustosa novità attraverso una newsletter interna che li aggiorna costantemente. Il nuovo anno è appena all’inizio, ma gli studenti non nascondono il proprio entusiasmo anche perché tutto è cominciato da una loro esplicita richiesta.
Del resto - fanno notare i sostenitori del fast food - le crocchette di pollo fritto non hanno impedito a Usain Bolt di lasciare tutti indietro alle Olimpiadi cinesi e fare man bassa di medaglie. Fatto sta che alla fine i giovani leccesi sono stati accontentati, alla faccia della dieta mediterranea, (che ieri il British Medical Journal ha eletto elisir di lunga vita anche se sono proprio gli italiani ad averla abbandonata), di cui proprio la Puglia si propone come uno dei principali alfieri del mondo mettendo in campo - anzi, in tavola - pezzi da novanta come l’olio extravergine d’oliva ricavato da milioni di ulivi che punteggiano le campagne di queste parti o il celeberrimo pane di Altamura dal marchio dop. A proposito: fu proprio un panificio di Altamura, una sessantina di chilometri da Bari, a costringere alla chiusura il McDonald’s aperto lì vicino: troppo forte il richiamo di focacce e pagnotte e taralli e pizzette, talmente forte che nel giro di poco tempo hot dog e dintorni sono finiti nel dimenticatoio. Risultato: i clienti si riversavano tutti dinanzi al bancone di quell’antico forno e il fast food ha chiuso i battenti. Una storia raccontata anche in un film dal titolo inequivocabile: Focaccia blues, con la partecipazione in veste di attore del governatore pugliese Nichi Vendola, evidentemente pronto a scendere in campo anche sul grande schermo per difendere il territorio sul delicato fronte della gastronomia.
Da allora è passato un bel po’ di tempo, e chi cantava vittoria troppo presto s’è dovuto ricredere perché dall’altra parte della regione, nel Salento, s’è consumata la rivincita dell’hamburger a stelle e strisce. E per il momento, almeno in una scuola di Lecce, addio focaccia.
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