La bella notizia è che, seppur di poco, la bolla immobiliare si sta lentamente sgonfiando. La brutta (bella per chi vende) è che Roma fa eccezione. Lennesima sorprendente controtendenza capitolina (che poi tanto strana non è, perché conferma il trend delle grandi città europee) la certifica unautorità in campo come Gabetti con uno studio particolareggiato sulle abitazioni di lusso a Roma, un mercato che a livello nazionale ha invece subito un calo del 5 per cento sui prezzi e del 10 sulle contrattazioni. Chi ha soldi da spendere in città ha pochi dubbi, il covo da esibire lo vuole allinterno del Tridente o tuttalpiù in qualche piazzetta (Margana, della Pigna, Mattei) sparsa nel I municipio. Il resto cerca la reggia tra Parioli e Coppedè. Come dargli torto?
E infatti i prezzi più alti continuano a registrarsi proprio in questi incantevoli posti. A piazza di Spagna per un immobile ristrutturato si va dai 18mila ai 25mila al metro quadro. Che facendo un po di conti significa che per un primo piano (non stiamo parlando di un superattico) di 100 metri quadri di fronte alla «Barcaccia» si dovrà spendere non meno di 2 milioni di euro. A via Giulia, altro pezzo di paradiso in terra, si va dai 9 ai 12mila euro al metro quadro. La valutazione di un immobile a via Margutta, area pedonale mancata e incrollabile rifugio dei pittori, arriva a 15 mila euro mentre la sfarzosa piazza Navona raggiunge quasi il top delle valutazione: 18 mila euro al metro quadro. Praticamente inavvicinabile anche una casa a via dei Tre Orologi: prezzo minimo 16mila al metro quadro, ma da ristrutturare. Costi impossibili per il 90 per cento delle persone, giustificati anche dal fatto che chi ha una casa bella in centro generalmente se la tiene ben stretta.
E veniamo alla distribuzione della domanda: il palazzo depoca è limmobile più ricercato, magari con landrone in bello stile col portiere in uniforme. Segue lappartamento esclusivo, preferibilmente - guarda caso - allultimo piano. La villa monofamiliare è richiesta soprattutto da chi non ama abitare nel centro cittadino, dal momento che questa tipologia edilizia «si colloca - si legge nel rapporto Gabetti - soprattutto in aree verdi e semiperiferiche con il solo difetto di essere poco servite dai negozi e dai servizi pubblici».
Chi se lo può permettere vuole stare largo e avere orizzonti ben visibili: fra le dotazioni richieste allagente immobiliare primeggiano infatti il box auto, la presenza di un salone triplo, di una terrazza di dimensioni significative, di una vista panoramica e dei servizi igienici in almeno tre locali. Poca importanza viene data invece alla cosiddetta «sala hobby». Insomma il monolocale tira poco, sennò che lusso è?. In dettaglio - visti i problemi di parcheggio - la presenza del box singolo o multiplo si conferma come la caratteristica più importante (87 per cento delle richieste), seguita dalla presenza del salone triplo (84 per cento) e di una terrazza spaziosa (78 per cento).
I tempi necessari per la vendita sono in media di sei mesi rispetto ai 5,3 dello scorso anno.
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