Merrill Lynch: «La lunghezza della crisi dipenderà dalla forza degli interventi pubblici»

Uno dei maggiori investitori del mondo, Merrill Lynch, quasi 2mila miliardi di dollari in gestione, dichiara che non sa quando la crisi potrà finire. Una dimostrazione di realismo. A presentare le prospettive dei mercati per il 2009 era ieri a Milano Gary Dugan, direttore generale e chief investment officer di Merrill Lynch Global Wealth Management per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa. Secondo Dugan le economie dei Paesi industrializzati vanno verso una recessione, ma se questa sarà breve o no dipende soprattutto dagli sforzi delle autorità pubbliche. «Gli interventi decisi finora non bastano - ha detto - e prevedo che il presidente Usa Obama tra sei mesi ne annuncerà uno nuovo». Secondo Dugan gli Usa potrebbero impegnare fino al 10% del Pil, rispetto al 4% speso fino ad oggi, mentre in Europa le aspettative sono di interventi fino al 4% del Pil rispetto all’1-2% investito fino ad oggi. Il rischio maggiore ora è quello della deflazione, il calo generalizzato dei prezzi a seguito del ristagno dei consumi: «Una volta che la deflazione s’installa nell’economia è molto difficile estirparla» ha detto l’esperto.
In tema di investimenti, le scelte più indicate ora sono soprattutto quelle in obbligazioni con alto merito di credito. In Borsa meglio avventurarsi con cautela e solo nella prima parte dell’anno, quando si sentirà l’effetto della discesa dei tassi e dei primi interventi pubblici, mentre dopo peserà molto il calo dei profitti aziendali. L’oro invece potrebbe salire oltre quota 1.100 dollari l’oncia, a causa della domanda globale di investimenti «rifugio».
Per quanto riguarda l’Italia, secondo Dugan ha mostrato una buona tenuta e il rating sul suo debito non è a rischio. «È vero che il debito italiano è molto alto - ha detto - ma non dovrebbe accelerare rapidamente, come invece avverrà per altri Paesi come Spagna e Portogallo». Il manager ha anche affermato che l’acquisto di una quota Chrysler da parte della Fiat «dimostra la forza delle imprese italiane».


Va ricordato che Merrill Lynch è stata acquistata da Bank of America il primo gennaio scorso, anche grazie a un consistente aiuto (un’iniezione di capitale da 20 miliardi di dollari e garanzie sugli asset per 118 miliardi) da parte del governo Usa. Merrill Lynch ha accusato una perdita netta nell’ultimo trimestre 2008 di 15,3 miliardi.

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