«Per me il Modena non è solo un teatro dove vado per assistere a qualche spettacolo
è molto di più. Mi ha fatto conoscere più da vicino il mondo del palcoscenico: le quinte, le tensioni prima dello spettacolo
e quindi W il Modena. Baci Alessandra». È il messaggio di un'alunna della scuola elementare Don Daste di Sampierdarena, che insieme a tanti altri disegni e pensierini hanno caratterizzato la manifestazione spontanea di mercoledì pomeriggio, nata per difendere il teatro dell'Archivolto. E per non dimenticare quanti hanno voluto palesare rabbia, contestazione e solidarietà sono state appese anche le e-mail che la direzione del teatro ha ricevuto in questi ultimi giorni. Insomma gli abitanti di Sampierdarena e gli abbonati, proprio non ci stanno a dover perdere il loro teatro. E gridano il bisogno di una soluzione. Perché il teatro Archivolto, con i suoi 2milioni di euro di debito pregresso che ogni anno aumenta con un disavanzo di 200-300mila euro di interessi passivi, rischia la chiusura.
Insomma urge riportare l'attenzione sul valore dell'Archivolto come gruppo di lavoro e come realtà specifica che svolge un'azione sul territorio. Ci hanno così pensato mamme, bambini, nonni, commercianti del quartiere, musicisti e studenti universitari, che riuniti in piazza Modena hanno manifestato «armati» di slogan colorati e magliette. La «Filarmonica di Sampierdarena» e il coro dei «Quattro Canti di San Francesco» hanno reso l'atmosfera ancora più coinvolgente. «L'Archivolto deve continuare a vivere - dichiara Marco Branchetti un abbonato del teatro -. Ed è per questo che ci siamo attivati con una raccolta firme». Paola Balbi e Anna Canale hanno invece raccolto firme per l'adesione alla nuova associazione dell'Archivolto. «La presenza di tante persone - ha spiegato la direttrice dell'archivolto Pina Rando - dimostra quanto sia importante per tutti il teatro. Non oso immaginare cosa potrebbe significare spegnere questa luce a Sampierdarena. Sarebbe per il quartiere una tragedia. Gli obiettivi da raggiungere - ha continuato - sono due. Innanzitutto è necessario che il ministero e gli enti locali si incontrino per discutere il problema: una sorta di summit ligure, dove i grandi della terra ligure decidano insieme. E l'impegno di Confindustria e delle grandi aziende a lavorare con noi attraverso nuove sponsorizzazioni».
Nel frattempo i parlamentari liguri Enrico Musso e Giorgio Bornacin del Pdl e Roberta Pinotti, Mario Tullo, Sabina Rossa del Pd hanno incontrato il capo di gabinetto del ministero dei Beni culturali Salvatore Nastasi per affrontare i problemi relativi alla sopravvivenza dell'Archivolto di Genova.
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