In metà dei casi è un partner che perseguita l’altro

Stalking è un termine inglese (letteralmente: perseguitare) che indica una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola ed ingenerandole stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. Da un punto di vista etimologico, il termine stalk è variamente traducibile nella nostra lingua come «pedinamento furtivo». La parola stalker è traducibile come «chi avanza furtivamente». Questi termini non chiariscono sufficientemente il significato anglosassone che è dato agli stalker che pedinano la vittima per scopi puramente molesti. Questo tipo di condotta è penalmente rilevante in molti ordinamenti; in quello italiano la fattispecie è rubricata come atti persecutori, riprendendo una delle diverse locuzioni con le quali è tradotto il termine stalking. Il fenomeno è anche chiamato sindrome del molestatore assillante. La persecuzione avviene solitamente mediante reiterati tentativi di comunicazione verbale e scritta, appostamenti ed intrusioni nella vita privata. Lo stalking può nascere come complicazione di una qualsiasi relazione interpersonale, è un modello comportamentale che identifica intrusioni costanti nella vita di una o più persone.

Sono diversi i contesti in cui si manifesta: nel 55% circa è la relazione di coppia; nel 25% circa è il condominio; nello 0,5% circa è la famiglia (figli, fratelli, genitori); nel 15% circa è il posto di lavoro, scuola, università.

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