Metalmeccanici, ancora proteste Slitta l’intesa sul nuovo contratto

Il ministro Damiano prosegue la mediazione ma lavoratori e aziende sono ancora distanti sul nodo delle ferie e dei permessi retribuiti

da Roma

La trattativa sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici, per il momento, non si sblocca e l’Italia ne paga le conseguenze. Non di tasca propria, ma scontando i disagi provocati dalle manifestazioni degli operai.
Anche ieri, infatti, in tutto il Paese i cortei spontanei e i picchetti hanno bloccato parzialmente il sistema dei trasporti. Come sulla A14 con l’occupazione del casello di Ancona Nord. Da registrare pure il solito «isolamento» ferroviario di Genova con la stazione di Sestri Ponente presidiata dalle tute blu. La lista dei blocchi e dei sit-in è lunga e si estenda dalla Genova-Voltri fino alla Honda di Atessa passando per la Statale sorrentina e Portonaccio a Roma. A Torino il segretario Fiom Airaudo si è scagliato contro la Fiat. «Blocca il contratto», ha accusato. Il ritornello delle varie manifestazioni è stato più o meno univoco: «Confindustria venga incontro alle esigenze dei lavoratori».
Il dialogo tra le parti sociali, tuttavia, è ancora lungi dall’approdare a un accordo tra proposte degli imprenditori e piattaforma rivendicativa del sindacato. Anche se l’intervento del ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ha portato qualche piccolo contributo. Ieri l’ex sindacalista Cgil ed esponente diessino ha incontrato nuovamente i segretari delle organizzazioni metalmeccaniche. Prima, separatamente, in mattinata e poi, nel pomeriggio, congiuntamente. «Mi sembra che si siano smussati molti angoli - ha commentato il segretario generale della Uilm, Antonino Regazzi - e si sta profilando un incontro con Federmeccanica in sede negoziale».
Un primo scoglio sembra essere stato superato, quello dell’inquadramento e del mercato del lavoro. Sul tavolo, tuttavia, restano le questioni più spinose, ossia gli incrementi salariali e soprattutto il nodo produttività (due sabati lavorativi obbligatori e due permessi annuali retribuiti).
«Abbiamo meglio focalizzato le questioni», ha sottolineato il direttore generale di Federmeccanica, Roberto Santarelli, al termine dell’incontro con il ministro precisando che anche oggi proseguiranno i contatti. Il riavvicinamento procede lentamente, ma è chiaro che per le parti in causa (in primis per il governo) è opportuno concludere entro domani. Il presidente dell’associazione delle imprese metalmeccaniche, Massimo Calearo, ha già fatto sapere che senza intesa le aziende procederanno agli aumenti unilaterali secondo la loro proposta (120 euro in 30 mesi più 250 euro di una tantum).

«Faremo per conto nostro», ha sostenuto il presidente di Piaggio, Roberto Colaninno.
Se il segretario generale della Fiom-Cgil, Gianni Rinaldini ha continuato a parlare di «fase interlocutoria», ciò significa che i problemi restano e l’ipotesi del «lodo» Damiano si concretizza.

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