"Ecco i tre fattori scatenanti del violento maltempo al Nord"

Le condizioni di estremo maltempo che hanno colpito il Nord Italia nelle ultime ore nascono da cause scatenanti ben precise: ecco quali

"Ecco i tre fattori scatenanti del violento maltempo al Nord"
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I nubifragi, le raffiche di vento e il violento maltempo che ha colpito nelle ultime ore le regioni settentrionali e di cui ci siamo occupati sul Giornale.it hanno alcuni elementi scatenanti alla base: a spiegarlo è stato Lorenzo Giovannini, fisico dell'atmosfera dell'Università di Trento e membro dell'Associazione Italiana di Scienze dell'Atmosfera e Meteorologia.

Qual è il mix micidiale

Da un lato è avvenuto l'ingresso di "una massa d'aria fresca spinta sul Nord Italia da perturbazioni atlantiche", dall'altro "la massa d'aria calda spinta sull'Italia dall'anticiclone africano": l'appuntamento, per così dire, è stata la Pianura Padana "che per la sua struttura fisica è una sorta di catino che trattiene l'aria calda". Ecco che, questi tre elementi combinati insieme hanno creato i giusti presupposti per quel mix esplosivo "che sta portando temperali violenti e grandinate eccezionali sulle regioni settentrionali, mentre al Centro Sud dominano temperature eccezionalmente elevate", ha spiegato l'esperto all'Ansa.

Perché fenomeni così intensi

Mentre Sud e Sicilia boccheggiano con temperature massime che oggi hanno toccato valori fino a 45°C, 800-1000 km a nord c'è una situazione meteorologica diametralmente opposta: quando la differenza è così sottile ecco spiegati i fenomeni di forte intensità. Giovannini, come ha già accennato, spiega che la Pianura Padana sia "un hotspot, un catino in cui persistono condizioni di aria calda-umida; se a queste si sovrappone aria fresca, si creano fenomeni violenti", sottolinea l'esperto. L'anticiclone africano Caronte, quindi, è bloccato al Centro-Sud in un confine molto sottile con le regioni a nord della Toscana. La massa d'aria caldissima dal nord Africa, di per sé, non rappresenta un'anomalia ma, "rispetto ai decenni scorsi" è aumentata "la frequenza con cui arriva, la sua intensità e la durata", osserva Giovannini.

Il ruolo dei cambiamenti climatici

Gli esperti del settore spiegano che tutte le fasce climatiche stanno "emigrando" verso Nord e "di conseguenza il bacino del Mediterraneo risente più spesso delle masse d'aria di origine africana rispetto a quelle di origine atlantica, come l'anticiclone delle Azzorre". L'attualità ci sta consegnando un'atmosfera irrequieta ma la fine del gran caldo è dietro l'angolo: al Nord le temperature risultano spesso al di sotto delle medie climatiche ma il maltempo non mollerà la presa nemmeno nella giornata di domani, martedì 25 luglio, mentre il caldo africano si allontanerà anche dall'estremo Sud mercoledì.

Osservato speciale è il Centro-Sud dal momento che queste masse d'aria con caratteristiche diametralmente opposto potrebbero provocare

"localmente fenomeni intensi" e, "sebbene le previsioni oltre 5-7 giorni siano molto difficili, al momento si può vedere che l'arrivo dell'aria fredda mitigherà il caldo prima al Centro poi al Sud".

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