Metro A, altro incidente a Ottaviano

Massimo Malpica

Un guasto all’impianto elettrico, un boato, i passeggeri spaventati che scendono di corsa appena il treno arriva in stazione. Scene ormai quasi quotidiane che si sono ripetute ieri pomeriggio a Ottaviano, dove alle 16.30 si è verificato l’ennesimo incidente degli ultimi giorni sulla linea A della metropolitana, risolto per fortuna in una manciata di minuti. Met.Ro, commentando l’accaduto, minimizza le scene di panico e parla di «normale procedura». L’azienda si riferisce alle modalità di evacuazione, ma d’altra parte, quanto a ciò che è «normale» e a ciò che non lo è, ormai nella capitale anche stop e inconvenienti sono di routine per il malconcio tracciato che va a letto con le galline, alle 21, ma non sembra giovarsi del lungo orario di «riposo» consentito dalla chiusura anticipata. E il resto del sistema-trasporto non se la passa meglio, come dimostra l’incidente che due sere fa, a causa di un deragliamento sulla Nettuno-Roma, ha bloccato la linea per quasi 20 ore, fino al pomeriggio di ieri. Costringendo i diecimila pendolari che viaggiano ogni giorno sul tracciato ad affidarsi ai servizi sostitutivi bus-treno o a mettersi al volante (e sempre a patto di avere la targa giusta) della propria automobile per raggiungere Roma. Tre distinte inchieste sono state avviate da Trenitalia, Rfi e Ferrovie per comprendere i motivi del deragliamento.
Ieri, intanto, mentre il guasto elettrico bloccava il convoglio nella pancia dell’Urbe, le agenzie rilanciavano i soddisfatti commenti della maggioranza che sostiene il sindaco Walter Veltroni per il «via libera» al nuovo centro per la manutenzione straordinaria dei treni della metropolitana. Il «polo manutentivo» che ha incassato il placet del consiglio sorgerà alla Magliana vecchia, in via Monti del Finocchio, e sarà gestito da una società controllata da Met.Ro che potrà finalmente riparare i treni senza mandarli fuori da Roma. Considerando la frequenza con cui qualcosa sui convogli va storto, l’annuncio del battesimo delle «Officine grandi revisioni» è senza dubbio una notizia opportuna, ma più per restituire un minimo di affidabilità e di dignità al servizio in «prospettiva presente», oltre a permettere risparmi interessanti, che per pensare, come sottolinea per il centrosinistra il consigliere comunale diessino Luciano Chiolli, ai «profitti» che potranno arrivare dal centro in «prospettiva futura» dalla Srl creata da Met.Ro per svolgere il servizio.
Sulle disgrazie della metropolitana capitolina polemizza il centrodestra. Fabio Desideri, capogruppo regionale della Lista Storace, fa un parallelo tra la presentazione del piano «fluidificante» per le strade di Veltroni e gli incidenti di Ottaviano e di Anzio, chiedendosi se sia «più sfortunato il sindaco o i cittadini romani in attesa perenne alle fermate». «Ma questa è civiltà?», si domanda il capogruppo dell’Udc in Campidoglio, Gianfranco Bafundi. Che, per gli «indegni» guasti «a catena» sulla Metro A e sui mezzi pubblici, degni di «una città del terzo mondo», chiede la testa «sia dell’assessore comunale ai trasporti che dei vertici della Met.ro, entrambi nominati da Veltroni».

Il vicepresidente del consiglio comunale Fabio Sabbatani Schiuma, di An, propone invece la creazione di un fondo per risarcire i cittadini per i disservizi della metropolitana: «Se un passeggero viene sorpreso senza biglietto - spiega - viene sanzionato: perché allora non garantire un minimo di rimborso a chi viene danneggiato dall’ennesimo guasto?»

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