La metro del futuro? Facciano funzionare quel che c’è

Un principio di incendio la scorsa notte nella stazione della Metro A a piazza di Spagna. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, carabinieri e polizia. Le fiamme sono divampate, come confermato dalla Met.Ro., per un corto circuito che ha interessato una scala mobile. L’episodio segue di poche ore lo stop di 9 ore, giovedì mattina, sulla stessa linea per un cedimento strutturale in galleria. E giunge dopo gli annunci trionfali del Campidoglio: la metro C sarà prolungata fino a Grottarossa, la metro D collegherà l’Eur a Prati Fiscali e Talenti. Parola di Veltroni. La C a Grottarossa, però, arriverà solo nel 2015, la D comincerà a correre nel 2019. Se tutto va bene, visti i precedenti, se ne parlerà, sì e no, dopo il 2020. Come si presenta il futuro e come stanno le cose oggi, lo chiediamo al senatore Angelo Cicolani, responsabile Trasporti di Forza Italia. Cicolani, ogni due-tre giorni la metro A o la B si blocca: è fisiologico? «No, assolutamente. Non si può considerare normale una serie così lunga di interruzioni e di guasti. Io credo che fra i programmi sbandierati dal Campidoglio e la realtà di tutti i giorni, del resto già ben documentata dalle indagini dell’Agenzia di controllo sui servizi locali, ci sia un abisso. Mentre il centrosinistra lancia proclami per il futuro, poco o nulla credibili, i romani si accontenterebbero di veder funzionare quel poco che c’è. È inutile dire, come fa Veltroni, che nel 2011 funzionerà la metro C, la B1 e quant’altro. Il primo compito del Comune è di fare funzionare oggi la linea A e la B».
Calamante, però, ha detto che sulle metropolitane il Comune sta affrontando uno sforzo industriale mostruoso. «Gli vorrei solo ricordare che se qualcosa di serio si sta facendo a Roma per il trasporto su ferro è solo grazie ai finanziamenti pubblici garantiti della Legge Obiettivo del governo Berlusconi. Il resto sono chiacchiere». Al Comune si guarda al futuro con grande nitidezza: si parla di frequenze di punta di 90 secondi per la linea D, nel 2019. Neppure il Mago Otelma, ammettiamolo, sarebbe capace di tanta precisione.

«Non sanno di che parlano. Non dimentichiamo che nessuna delle previsioni per la B1 è stata mantenuta: i cantieri sono in netto ritardo, da poco hanno dovuto aumentare l’impegno di spesa di 37 milioni. Se questo è essere credibili...».

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