Antonella Aldrighetti
Il piano di ammodernamento e potenziamento della metro A si arricchisce di nuovi interventi. Il progetto di restyling in via di completamento andrà a investire in primo luogo la messa in sicurezza delle stazioni, poi il nodo di scambio di Termini, gli snodi periferici e le banchine di sosta. In breve tempo dovrebbe essere pronto alluso, ma il problema riguarda, al solito, i finanziamenti. La posta in gioco è alta: 440 milioni di euro ancora da finanziare, affidare e da mettere a bando. Su un totale di oltre un miliardo di euro. Mentre da «radio Campidoglio» si suppone possano essere recuperati con il prossimo aggiustamento di bilancio. Motivo per cui la giunta Veltroni non si è persa danimo tantè che la delibera (la n.43 del 2005) che darà il via alla nuova operazione è passata in Consiglio ieri con 22 voti a favore e 9 astensioni. «Una delibera poco chiara che insinua molti dubbi». Così lha definita chi non ha votato. Dallesame dei contenuti viene fuori che «gli interventi sono di preminente interesse generale per la città e da realizzarsi con la massima urgenza». Roberto Lovari a nome del gruppo di Forza Italia ha manifestato alcuni dubbi su questi contenuti: «Sembra ci si trovi davanti a una trattativa privata camuffata dalla procedura durgenza. Riteniamo che questa proposta soffra di troppe carenze tecniche e che quindi debba prevedere unanalisi più dettagliata, altrimenti dovremo sospettare che sul tavolo ci siano cose poco trasparenti». Andando avanti nella lettura emerge poi che sarebbe allo studio la «costruzione» di una nuova società srl che si andrà a occupare della manutenzione del materiale rotabile «quando, ad oggi, il numero dei nuovi treni sulla tratta Anagnina-Battistini non sta tenendo fede alla tabella di marcia», ha aggiunto Sergio Marchi, capogruppo di Alleanza nazionale, chiedendo di fare chiarezza sugli affidamenti in gara per i prossimi appalti. Un impegno che a nome della giunta ha preso, almeno verbalmente, lassessore alla Mobilità Mauro Calamante assicurando che «non ci sarà alcun affidamento diretto, ma che si andrà in gara solo quando i progetti saranno appaltabili».
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