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«Mi ha stuprata, ora mi farò giustizia da sola»

Roma«Mi farò giustizia da sola». Umiliata due volte, la prima quando fu stuprata a Capodanno in un party techno nei capannoni della nuova Fiera di Roma, la seconda quando ha visto il suo violentatore uscire dal carcere poche ore dopo l’arresto, la ragazza di 25 anni di Genzano, alle porte di Roma, grida a una telecamera la sua rabbia. «Se non fanno giustizia come si deve, io giustizia me la faccio da sola», minaccia intervistata da Studio aperto, unendo in una sola invettiva il suo aguzzino e il gip Marina Finiti che, su sollecitazione del pm Vincenzo Barba, sabato, ha convalidato il fermo ed emesso un’ordinanza di custodia cautelare presso il domicilio per Davide Franceschini, il ventiduenne incensurato di Fiumicino che ha confessato di avere stuprato la ragazza sotto l’effetto di un mix di alcol e droga e ora è a casa. La confessione, il pentimento espresso dal giovane, la mancanza di precedenti sono elementi che hanno spinto i giudici a concedergli gli arresti domiciliari. Attenuanti spazzate via in un soffio dalla rabbia della vittima. «Al giudice direi - fa la ragazza - che se l’avessero fatto a sua figlia vorrei vedere cosa faceva». E se la sintassi è traballante, il senso dell’invettiva no di certo.
Schiumano rabbia anche i genitori. «È una vergogna - urla la madre - dicono che c’è giustizia, ma dov’è? Mia figlia è distruttissima, dopo tutto quello che ha subito anche questa umiliazione». Il padre emette una personalissima fatwa contro il violentatore: «Ho detto che lui tutte le sere quando va a dormire deve pensare: domani che cosa mi può succedere. Tutte le sere, per tutta la vita. Si può sposare, avere dei figli. Tanto lo aspetto, non c’è problema». Oggi il pm Barba farà il punto con il procuratore Giovanni Ferrara ed è probabile che si vada verso un giudizio immediato, comunque subordinato alla conclusione degli accertamenti tecnici, tra i quali il confronto tra le tracce biologiche prelevate dalla biancheria intima della ragazza e dalla felpa di Franceschini.
Una giustizia veloce è invocata anche dal sindaco di Roma Gianni Alemanno: «Le parole esasperate e disperate della vittima dello stupro della Fiera di Roma - dice Alemanno - devono far riflettere. Non è accettabile che una decisione presa dalla magistratura divenga un segnale negativo di fronte a reati di così grave allarme sociale come la violenza sessuale». «Bene ha fatto - aggiunge l’inquilino del Campidoglio - il ministro Alfano ad accogliere il nostro appello inviando gli ispettori presso il Gip di Roma per verificare la fondatezza giuridica della concessione dei domiciliari al ragazzo accusato di stupro. Da tutta Roma emerge con forza la richiesta alla magistratura di rivedere questa decisione, di ottenere un giudizio veloce anche attraverso il processo immediato e di garantire la certezza della pena».
Ed è intanto ancora aperta la caccia ai cinque stranieri che sarebbero gli autori dell’altra violenza che ha scosso la capitale negli ultimi giorni, quella ai danni di una coppia di fidanzati a Guidonia: picchiato lui, violentata lei. Dopo l’arresto sabato sera di un romeno di 24 anni accusato di rapina aggravata per un’aggressione avvenuta nello stesso luogo e con modalità molto simili (le vittime erano altri due fidanzati) a quello della notte tra giovedì e venerdì, oggi potrebbe svolgersi il confronto protetto tra la coppia e l’uomo.

In base alle parole del romeno, le indagini si sono ieri concentrate sulla periferia Sud della capitale e sul vicino litorale: posti di blocco, controlli nei luoghi di ritrovo degli stranieri, identificazioni per tutta la giornata di ieri, per stringere il cerchio sui partecipanti all’Arancia Meccanica di Guidonia.

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