Francesco Gambaro
Al terzo rifiuto consecutivo ha perso la pazienza. Tutta colpa del computer. Anzi, del progetto integrato della Regione Liguria «Informatica per la terza età» dal quale è stato scartato anche quest'anno. Senza sapere perché. Benito Gulli, 74 anni, massofisioterapista dal 1969, non ci sta. Sul corso organizzato da via Fieschi ci aveva messo il cuore. «Non ho mai fatto un corso per imparare a usare un pc. Alla mia età non è che mi rimane molto tempo
». E non lo soddisfa certo la lettera «consolatoria» ricevuta il 21 marzo scorso da Roberto Murgia, direttore generale del Dipartimento formazione, istruzione, lavoro, cultura e sport della Regione. «Siamo spiacenti doverLe comunicare che non è stato possibile accogliere la sua candidatura al progetto informatica per la terza età per la seguente motivazione: mancanza di posti disponibili
Cordiali saluti». Cordiali un accidente, sbotta l'anziano. Che si domanda: «Primo: quanti erano i posti disponibili? Secondo: in che posizione mi sono classificato? Terzo: come vengono fatte le graduatorie?». «Non c'è scritto da nessuna parte», sostiene imbufalito. Si sa solo che la graduatoria è valida per un anno. E poi? «A fronte di una prosecuzione del progetto, sarà possibile attingere dalla graduatoria nella quale si è inseriti», recita la missiva indirizzata a Gulli e a tanti altri anziani esclusi dal progetto che hanno tempestato di lettere e telefonate la redazione del Giornale. «Vuol dire forse che il prossimo anno scavalcherò tutti gli altri?» si chiede il «giovane della terza età» come ama farsi chiamare il signor Gulli. Che contro la deliberazione della Giunta Regionale avrebbe voluto fare ricorso straordinario al Capo dello Stato o al Tar. «Ma non posso, se nessuno mi dice come mi sono classificato». Un pasticcio insomma.
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