Fabrizio Graffione
A Nervi in pochi hanno voglia di parlare, anche se la tragica scoperta di ieri mattina ha scosso il quartiere. Le auto dei carabinieri e degli esperti impegnati nei rilievi scientifici hanno bloccato il traffico che è diventato scorrevole soltanto a metà mattinata. I curiosi dalla passeggiata Anita Garibaldi sono saliti su per via Gropallo continuando a commentare il drammatico evento nei negozi e nelle piazze.
«Sono venuti in tanti - racconta Giorgio Schiccoli, titolare del negozietto in pietra e legno di fronte ai bagni Swing dove vende stampe e tele depoca -. Ci siamo svegliati con un sussulto e ancora non riusciamo a capire che cosa sia potuto accadere. In molti mi hanno chiesto se le conoscevo. Da un paio di anni ho il negozio qui in passeggiata a mare e un magazzino lì sotto, di fronte al luogo dove hanno trovato quelle poverette. Purtroppo nessuno ha idea di chi fossero. Si sa che erano sorelle. Tutto qui. In questa zona al massimo ci sono i ladruncoli che vanno a rubare negli stabilimenti balneari oppure i professionisti che puntano alle ville intorno ai parchi. Siamo molto scossi per quello che è successo».
«Mi ha svegliato il guardiano che gira di notte - aggiunge il giovane bagnino degli Swing, un ragazzone biondo che gira a piedi nudi con i capelli arruffati -, dormo qui per paura dei ladri che vengono a rubacchiare le sdraio e generi alimentari dal bar. Poco dopo le cinque ho aperto il cancello dello stabilimento balneare e insieme al guardiano siamo andati sotto il ponte della ferrovia. Uno spettacolo agghiacciante. Ci siamo resi conti immediatamente che per quelle poverette non cera niente da fare. Abbiamo quindi chiamato i carabinieri e i soccorsi. Non le conoscevo. Mai viste prima ai bagni o in passeggiata a mare».
Dal bar allaperto sopra gli Swing al macellaio e alledicola di via Capolungo, ai bar e negozi del centro di Nervi ieri non si parlava daltro. «Come si può pensare di farla finita così - dicono un paio di anziane massaie concentrate a fare la spesa come ogni mattina - speriamo che si riesca a capire perchè abbiano compiuto quel terribile gesto. Qui non abbiamo paura. Al massimo ci sono i ladri che rubano negli appartamenti e nelle ville. Scippi e rapine non sono certo all'ordine del giorno e il quartiere è abbastanza tranquillo. Siamo tutti scossi per quello che è successo. Anche noi non conoscevamo le vittime».
Anche le addette al museo Wolfson di via Gropallo ieri mattina hanno aperto il museo dribblando le gazzelle dei carabinieri.
«Non capivamo cosa fosse successo - spiegano le giovani impiegate - poi siamo scese in passeggiata e abbiamo visto decine di persone di fronte ai bagni Swing. Abbiamo saputo che le hanno trovate impiccate e che erano sorelle, ma pare che nessuno nel quartiere le conoscesse».
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