Michele Placido sul romanzo: «È il film della mia vita»

«È il film della mia vita, è un romanzo di formazione trasposto su pellicola, è l’evoluzione di un percorso che intreccia destini individuali e collettivi, una storia di grandi sentimenti e della realizzazione di un sogno, un “grande sogno”, che ha accomunato generazioni di giovani in tutto il mondo». Così Michele Placido definisce «Il grande sogno», il film da lui scritto e diretto nel 2008 e che sarà in concorso a Venezia. L’opera, in parte autobiografica (Placido iniziò a lavorare come poliziotto e poi passò dall’altra parte della barricata, come lui stesso afferma) è una nuova rivisitazione del ’68, di cui racconta le aspirazioni di rivoluzione sia politica sia, soprattutto, del costume, e in particolare dell’amore, che il movimento dei giovani contestatori voleva «libero».
Il film inizia con uno scrittore, Andrea (Michele Placido), che torna a Roma e ritrova una foto che lo ritrae con la sorella Laura (Jasmine Trinca). Gli tornano alla mente alcuni momenti dei giorni della contestazione, come gli scontri tra gli studenti e la polizia a Valle Giulia. Dopo questo preambolo, parte la vicenda che vede un giovane pugliese con velleità di diventare attore, Nicola (Riccardo Scamarcio), arrivare a Roma e arruolarsi in Polizia. Notato per le sue caratteristiche da intellettuale da un colonnello della Celere (Silvio Orlando), Nicola viene infiltrato tra gli studenti dell’università. Qui l’agente conosce Laura e lo studente-operaio Libero (Luca Argentero), leader in quel momento del Movimento studentesco. Durante l’occupazione dell’ateneo, fra i tre nasce un sodalizio, che vede Laura indecisa su chi amare: il carismatico Libero o il protettivo Nicola. La vicenda s’interseca con quelle di altri protagonisti, come i fratelli minori di Laura, Giulio (Marco Brenno) e Andrea (Marco Iermanò), che si lasciano coinvolgere nel clima di contestazione contribuendo a portare scompiglio in una famiglia borghese in cui i genitori sono Domenico (Massimo Popolizio) e Francesca (Alessandra Acciai). Dopo gli scontri di Valle Giulia, i protagonisti iniziano a prendere strade diverse, e Nicola, che nel frattempo ha iniziato a frequentare una scuola d’arte drammatica, è incoraggiato e aiutato dall’insegnante Maddalena (Laura Morante) a coronare il sogno di diventare attore. Il film, considerando anche la presenza in ruoli più piccoli di altri importanti attori, ha un cast di tutto rispetto.

Lo stesso si può dire su chi ha lavorato intorno al set, come gli autori del soggetto e della sceneggiatura, Doriana Leondeff, Angelo Pasquini e lo stesso Michele Placido, il direttore della fotografia Arnaldo Catinari (i lavori più recenti «L’uomo che ama» e «I demoni di San Pietroburgo»; tra i più apprezzati «Agata» e la «Tempesta») e lo scenografo Francesco Frigeri («Una moglie bellissima», «Il caso dell’infedele Klara» e «Non ti muovere»). La pellicola è stata prodotta in collaborazione da Taodue e Medusa Film, che ne curerà anche la distribuzione da metà settembre in poi.

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