«Micra e Leaf per la città e un ambiente più pulito»

Entro fine anno Nissan farà scendere in strada la Juke e la nuova Micra. Quanto peseranno nei risultati della marca giapponese su un mercato in costante flessione? Lo chiediamo all’amministratore delegato di Nissan Italia, Andrea Alessi. «In Italia - risponde - il mercato delle vetture dei segmenti A e B è in forte espansione a causa del sempre più diffuso downsizing, soprattutto il B che vale il 40% delle immatricolazioni. È quindi evidente quanto sia importante per un costruttore poter schierare due nuovi modelli in questa fascia di mercato. Micra e Juke completano infatti la gamma Nissan nel segmento B dove già possediamo Cube e Note, e interpretano in chiave diversa il concetto di vettura urbana: più sportiva e giovane la Juke; pratica, efficiente e maneggevole la Micra. Il prossimo anno contiamo di vendere circa 25mila unità per ciascun modello».
Con la fine degli incentivi, quanto potranno resistere le case con le continue promozioni? Che ritorno vi aspettate da quella riservata alla nuova Micra?
«Ritengo che senza gli incentivi statali il mercato stia tornando a livelli di vendita naturali, e che le case debbano predisporre strategie di marketing capaci di stimolare l’interesse sui contenuti tecnologici ed ecologici delle proprie vetture. Per quanto riguarda la Micra abbiamo deciso di premiare la fedeltà dei clienti Nissan, offrendo agli acquirenti che permutano una nostra vettura un bonus fedeltà di 2.200 euro, più un finanziamento fino a 48 mesi a tasso zero e l'estensione della garanzia a 5 ann o 100.000 chilometri».
A proposito di fedeltà, quanto influirà su di essa il profondo cambiamento stilistico di Micra?
«La nuova Micra, sotto il profilo del design, è solo apparentemente diversa rispetto al modello precedente, ma recupera l’identità stilistica del ’92; ce lo hanno confermato le clinic con i clienti di quella serie, mentre per chi ha posseduto o possiede una Micra della versione 2003 ciò che più conta sono la qualità e l’affidabilità espresse dal nostro marchio».
Micra, a benzina, per la città, e la Leaf, elettrica per gli spostamenti più lunghi: non siete in controtendenza rispetto alle altre case?
«L’attenzione del pubblico per consumi ed emissioni è crescente, come per i costi di esercizio, il comfort e il piacere di guida. Con la nuova Micra, si è voluto creare una vettura dall’indole cittadina pratica, funzionale, piacevole da guidare e attenta ai consumi. Leaf è invece l’auto ecologica per antonomasia, elettrica al 100% con zero emissioni: rappresenta una nuova frontiera e è il fulcro della strategia globale di Nissan. Non è la conversione di un modello esistente, ma è una nuova family car di segmento C, comoda e spaziosa, dotata di un’autonomia di 160 cilometri, sufficiente a soddisfare le esigenze di una famiglia. Non trovo, quindi, che la nostra strategia sia in controtendenza, forse è in anticipo. Ma Micra e Leaf si completano già oggi fornendo risposte a tutte le esigenze dei clienti in fatto di mobilità rispettosa dell’ambiente».
Oltre, ovviamente, alle novità, quali altre aree deve potenziare un concessionario per sopravvivere alla congiuntura negativa?
«Credo che la redditività della rete debba sempre derivare dalla vendita dell’auto, e che tutto il resto sia accessorio rispetto al profitto principale.

Secondo le ultime indagini Dealersat, Nissan è al secondo posto per la soddisfazione dei concessionari ed è il quarto marchio più ambito dai dealer italiani. Già adesso, prima di Juke e Micra, la nostra quota di mercato sta crescendo e i nostri concessionari stanno realizzando volumi uguali o superiori a quelli del 2009».

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