Il miglior biglietto da visita? La gita a Montallegro e lo sport

Chi arriva a Rapallo dall’autostrada pensa subito ad una provocazione in stile Cattelan: le code e i rallentamenti perenni, invece, fanno parte del biglietto da visita che i turisti devono custodire nel proprio portafoglio loro malgrado. Il chilometro di strada che accompagna al centro ha tempi di percorrenza da Salerno-Reggio Calabria.
Il paesaggio intorno - nonostante il miglioramento degli ultimi anni - non è molto accogliente e scatena un’irrefrenabile voglia di marcia indietro. Basti pensare che in passato una principessa araba che doveva soggiornare all’Excelsior percorrendo quella strada cambiò idea e si fece accompagnare nella vicina Montecarlo: alla nobile sembrò infatti di essere capitata nella periferia di una grande città e non in una suggestiva località turistica. Da quel giorno il direttore dell’albergo intimò ai propri autisti di fare uscire gli ospiti di caratura internazionale al casello di Chiavari viaggiando lungo l’Aurelia ed entrando così in città in prossimità del Castello.
Le spiagge libere sono davvero poche e nemmeno troppo invitanti. La qualità dell’acqua, soprattutto nelle vicinanze del porto turistico, è mediocre: i ripetuti divieti di balneazione dell’anno passato lo testimoniano.
«Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate» è il messaggio che gli amanti della notte devono imparare a memoria qualora pensassero di trovare a Rapallo il divertimento serale: di discoteche non c’è impronta e la movida ha fatto perdere le proprie tracce da tempo immemore. Dal punto di vista sportivo la città offre tanto: il golf è il fiore all’occhiello, ma ci sono anche un minigolf di qualità, un centro natatorio con vasca olimpionica e numerosi campi da tennis per novelli Djokovic. Da non perdere la gita in funivia che consente di salire al santuario di Montallegro e di godere di un panorama mozzafiato.
La viabilità, come già accennato, è caotica per gran parte della giornata; trovare un parcheggio libero nel centro è una missione quasi impossibile; quelli a pagamento, però, rispondono alle esigenze degli automobilisti: il prezzo di 1.50 euro all’ora è accettabile. Nota di merito per i giardinieri: le aiuole sono curate ed alcune sono vere e proprie opere d’arte. La pavimentazione della passeggiata a mare, il salotto buono della città, fa inorridire e merita un restyling profondo.
Pollice verso anche per le luci arancioni che di sera «illuminano» il lungomare: più da cimitero che da meta turistica. In quanto alla pulizia, la città è ancora lontana dal raggiungere la sufficienza.

Il caso emblematico è l’area che circonda l’Auditorium delle Clarisse e il museo Gaffoglio, due punti della cultura rapallese dove a regnare è la sporcizia. Una «cultura del degrado» non consona ad una località che si vanta di essere a vocazione turistica.

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