Maria Vittoria Cascino
«Un po' sono tornato a casa». Lo dice abbracciando con gli occhi la sua gente Mike Bongiorno, davanti al Teatro delle Clarisse. Che lo aspetta per consegnarli il premio ai 50 anni di carriera. Che gli stringe la mano perché lui è il re. Che pende dalle sue labbra in attesa di «allegria». Lo circondano, e lui ha quella fretta curiosa di conoscere la sorpresa. Che sta dentro al Teatro. L'omaggio che diventa affetto perché lo schermo s'è annullato. Ed è sì tutto preparato, ma Mike chi lo tiene? Lo accolgono con la Toccata di Paradisi, lo lusingano sfiorando tutto ciò che poté con lui la radio e la tv. Ma il mattatore resta lui. Che si stringe Gabriella Mondello, concorrente di Rischiatutto, scappata dalla Camera per rivedere con lui una foto, quella che Mike le mandò quando fu eletta sindaco di Lavagna. Che ti spiega che a Rapallo ci veniva quando non eri ancora nata, che s'è battuto i fondali da Punta Chiappa a Portovenere. Che conosceva Cressi e un «certo» Duilio Marcante che lhanno iniziato alla subacquea. Che è felice d'essere lì e non vede l'ora di farsi una mangiata di pesce. E più parla e più è Mike. Quello del Rischiatutto che chiacchierava col concorrente sui carboni ardenti, quello delle gaffes (autentiche?), quello dell'ironia. In platea cerca la moglie Daniela Zuccoli, poi il figlio Nicolò, regista e sceneggiatore, che insieme a Emanuele Colla (figlio di quel Marco, esperto di Genoa che partecipò al quiz, e organizzatore con Danila Bavastro dell'evento) sta scrivendo la fiction su Mazzini, ambientata tra Genova, Londra e Svizzera. Poi il momento del premio: una miniatura del castello di Rapallo consegnata dal sindaco Armando Ezio Capurro. C'è commozione e nostalgia. C'è l'invito a Mike a riappropriarsi di Rapallo. Lo vogliono ancora lì l'1-2-3 giugno a benedire la prima edizione del Gran Premio TV, oscar alle tivù locali. E Mike, completo azzurro e l'eleganza di sempre, sorride e sta al gioco. Sul palco lo raggiunge Alfredo Provenzali, l'uomo della radio, la «voce» che con lui fece Studio L chiama X. Gli aneddoti rimbalzano, pezzetti di vita che si riaccostano e quel «grazie» di Provenzali radiocronista dopo essere stato un «aspirante-allievo-aiuto-vice». Poi c'è Stefano Monti Bragadin, docente all'Università di Genova, che di Mike racconta l'innovazione del linguaggio e l'immagine di uno spaccato d'Italia andato in scena nei suoi quiz. Di quel «bene ok, allegria ed esatto» di cui gli siamo debitori. Di quella fenomenologia che tirò giù Umberto Eco, di quell'italiano insegnato dalla televisione, puntata dopo puntata. Con la stessa calma e determinazione che lo vede adesso, all'alba dei suoi 82 anni, alle prese con un nuovo quiz: «Il migliore.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.