Il Milan è Allegri e Berlusconi dà l’ok Di Carlo alla Samp

Ora anche Berlusconi ne è certo: Massimiliano Allegri, 42 anni, ex tecnico di Cagliari, Sassuolo, Grosseto, Spal e Aglianese, fresco vincitore della Panchina d’oro, profeta isolano di un calcio spettacolare votato all’attacco, ha le physique du rôle per essere il futuro tecnico del Milan. Tre ore di incontro a villa San Martino ad Arcore tra Berlusconi, Galliani e lo stesso Allegri, per cementare nel premier la convinzione che la scelta di affidarsi all’ex cagliaritano per il dopo Leo e rilanciare le ambizioni del suo Milan - vincere divertendo - è quella giusta.
Arrivato in elicottero da Roma poco prima delle 14, il premier - affiancato da Galliani - ha studiato l’allenatore per ben tre ore riportando, a quanto si è appreso, una buona impressione. Manca ancora l’ufficialità, che a quanto sembra non sarà data prima dell’inizio della prossima settimana, ma i volti sereni di Galliani e Allegri all’uscita dai cancelli di villa San Martino lasciano presagire un’imminente fumata bianca, nonostante il cagliaritano mantenga ancora un basso profilo: «L'incontro c’è stato, ma per adesso non mi posso pronunciare, non è ancora il momento di fare dichiarazioni». Bocche cucite anche in casa Milan, da dove trapela soltanto un deciso ottimismo sul nome di Allegri che, durante il vertice a tre, ha positivamente colpito Berlusconi, grazie al suo modo di intendere il calcio, basato su un 4-3-1-2 aggressivo e offensivo, veloce nel manovrare, altrettanto fulmineo nel ripartire in contropiede. E allora che Allegri sia, anche se prima del sì definitivo mancano ancora diversi dettagli, come i nomi dello staff tecnico che affiancheranno il tecnico nella nuova avventura: difficilmente il Milan si priverà di un vice come Tassotti, già secondo di Ancelotti e Leonardo, trentennale conoscenza del Milan e di Milanello, un patrimonio di competenze prezioso sull’entourage rossonero, che potrebbe tornare molto utile anche ad Allegri.
Ma il Milan non è l’unica squadra a dover fare i conti con la scelta del nuovo tecnico. Mentre Rosella Sensi blinda Ranieri, «una grande persona e un grande tecnico, ci incontriamo tutti i giorni e non c’è problema a continuare questo rapporto insieme», e - dai microfoni di Sky - il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis conferma Mazzarri sulla panchina partenopea fino al 2013, «e dalla prossima settimana parleremo di mercato», uno stretto giro di valzer collega le panchine di Sampdoria, Fiorentina, Inter e della nazionale italiana.
Dopo aver visto Del Neri e Marotta partire verso Torino, la Sampdoria ieri ha deciso a chi affidare la panchina blucerchiata nella prossima stagione, impreziosita dalla sfida Champions League: sarà Mimmo Di Carlo, ex di Chievo e ancor prima di Parma e Mantova, che ha firmato un contratto biennale, bruciando la concorrenza di Giampaolo, Donadoni e - soprattutto - Sinisa Mihajlovic, i cui tentennamenti sono dovuti a un unico motivo: martedì prossimo dovrebbe incontrare Massimo Moratti per diventare il prossimo allenatore nerazzurro.
Resta un punto di domanda, invece, il nome del nuovo tecnico della Fiorentina. Con Prandelli che corre deciso verso il ruolo di ct della nazionale azzurra (durante la tournée d’Oltreoceano con i viola, il tecnico bresciano ha firmato una maglia della nazionale, dicendo ai tifosi «Così è la vita»), perso quasi definitivamente Allegri, i Della Valle puntano decisi su Marco Giampaolo: contratto annuale a 550mila euro con opzione sul secondo, la presunta offerta della società viola.

E poi c’è sempre il sogno, comunque da non sottovalutare, chiamato Dunga.
Ultimi tasselli che si sistemano: la famiglia Pozzo ha in mano un contratto biennale con Guidolin (settimana prossima la presentazione), Antonio Conte è vicinissimo al neo retrocesso Siena.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica