Milan da cuore e batticuore E Huntelaar fa gol da sogno

Tutto o quasi in un solo pomeriggio. Al Milan dimezzato (undici fuori tra squalifiche e infortuni) di questi tempi sono arrivati i 3 punti raccolti in trasferta (ultimo precedente il 21 febbraio a Firenze, con discusse modalità, leggi rigore negato ai viola da Rosetti) e i gol in rotondo numero (3 in 5 partite la precedente preoccupante striscia). Merito naturalmente dell’allegra difesa cagliaritana (su autorete di Astori dopo pasticcio di Marchetti il punto decisivo), ma anche dello smalto ritrovato da Seedorf e da Borriello, della mira specialissima di Huntelaar che continua a stupire. La “scoppiettata” dell’olandese, da almeno 25 metri, è una specie di petardo che consente al Milan di dimenticare gli affanni precedenti e di tenere il passo delle prime della classe Inter e Roma.
Non ci sono solo luci abbaglianti lungo il cammino dei berlusconiani. Resistono anche ombre inquietanti al culmine di questo successo, tenuto in cassaforte grazie a un paio di prodigi di Dida (toh chi si rivede!). È diventata imbarazzante l’organizzazione difensiva e non tanto perché sul lato destro Abate ne combina una più di Bertoldo. È l’organizzazione collettiva a latitare, manca il minimo di protezione visto che Gattuso resta in panchina a scontare chissà quali gravi responsabilità, mentre l’assetto tattico preferito da Leonardo (4-2-fantasia) apre varchi inattesi al contropiede cagliaritano che riesce per due volte a rimontare la china e a portarsi in parità.
Leonardo si mostra realista appena s’accorge che dietro ballano la rumba e il cha-cha-cha: fuori Huntelaar, dentro Zambrotta che migliora la tenuta, fuori Pirlo, dentro Gattuso che cementa la trincea.

Sul più bello, nella ripresa, il meritato pari del Cagliari viene sprecato dalla mira discutibile di Cossu, oltre che dagli interventi riparatori di Dida. C’è chi lo considera un segno del destino. È ancora troppo presto per fare sogni proibiti.

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