Milan, il mistero del futuro di Leonardo

Chi siederà sulla panchina del Milan la prossima stagione? Su questo argomento, Leonardo è sempre stato chiaro: «Parlerò del futuro soltanto quando sarà più importante del presente». Che tradotto, suona più o meno così: con cinque partite ancora da giocare, 15 punti in palio e il primo posto della Roma a sole quattro lunghezze, perché sprecare preziose energie mentali mettendosi a parlare del mio futuro? E allora, anche durante la conferenza stampa odierna, a meno di improvvisi colpi di scena, il copione sarà sempre lo stesso: per adesso pensiamo solo alla Sampdoria, a vincere e a continuare la rincorsa al primo posto. Per il futuro, si vedrà. Che, a ben guardare, è la stessa strategia adottata da società e tecnico la passata stagione: Ancelotti sapeva già che il suo futuro avrebbe parlato inglese e anche in via Turati ne erano ben al corrente. Il Milan era però in corsa per la qualificazione alla Champions League e quindi, per non turbare l’ambiente, nessuno proferì parola fino al termine della stagione. Finirà così anche stavolta, nonostante i boatos attorno al tecnico brasiliano siano cominciati già da tempo.
Ieri mattina il portale sportmediaset.it dava per cosa fatta la rescissione del contratto di Leonardo che, tramite il sito ufficiale del Milan, ha però prontamente smentito: «In riferimento alle notizie divulgate oggi relative a una sua presunta rescissione di contratto, l'allenatore del Milan Leonardo precisa che queste sono da intendersi totalmente prive di fondamento».
La situazione è questa: Leonardo, convinto a sedersi sulla panchina del Milan da Galliani la scorsa estate, è molto attirato dall’idea di poter tornare in Brasile: si parla di un futuro come ct della nazionale verdeoro o come manager nell’organizzazione dei Mondiali 2014. In ogni caso un incarico più «dirigenziale» rispetto a quello rivestito ora, che affascinerebbe molto Leo. In più il tecnico non avrebbe ben digerito alcune stoccate di Berlusconi. I fischi di domenica scorsa dei tifosi, quindi, avrebbero fatto il resto. E anche le dichiarazioni di Galliani, navigano in questa direzione: «Leonardo si affida più ai sentimenti che ai contratti. Io mi auguro che prevalga il sentimento per il Milan», il virgolettato a doppia lettura dell’ad rossonero. Se da una parte c’è l’apertura e l’esplicito invito a Leonardo di restare, dall’altra c’è il timore che, in fin dei conti, il brasiliano abbia già deciso il proprio futuro. In questo caso in via Turati stanno pensando a un’ennesima soluzione «casalinga» con la coppia Galli-Tassotti. Più remoto, invece, l’arrivo di Marcello Lippi come direttore tecnico.
Come se le acque non fossero già abbastanza agitate, in via Turati devono far di conto pure con un caso Pato: «Resterà al Milan», assicura Galliani, nonostante in Spagna non ne siano così certi. «Pato sul mercato», titolava ieri il giornale di Barcellona Sport, secondo il quale il Milan vorrebbe per la cessione del giovane brasiliano «una cifra non inferiore a 55 milioni di euro» e aspetta una offerta dal Chelsea di Abramovich, che «da tempo» si interessa al giocatore. Il club rossonero avrebbe deciso di mettere Pato sul mercato - scrive sempre Sport - dopo un colloquio nelle scorse settimane fra il giocatore brasiliano e Adriano Galliani.

Quest’ultimo sarebbe «allarmato per il calo di rendimento del giocatore, i suoi ripetuti e sospetti disturbi e per le voci di disordini nella sua vita personale».
In tutto questo, domani c’è da giocare, e vincere, la partita con la Sampdoria.

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