«Resto al Wolfsburg anche se non sono contento». Edin Dzeko ha firmato la sua resa sabato sera davanti ai dirigenti dei campioni di Germania: «Armin Veh mi ha detto che devo rispettare il contratto e io sono del Wolfsburg fino al 2011. Tutti sanno che il Milan è la squadra dei miei sogni, ma non posso farci nulla». Parte del dolore sarà lenito dallaumento dingaggio che salirà a tre milioni a stagione, questa in sintesi la controfferta del Wolfsburg che ha così bilanciato quella rossonera. Non siamo davanti a un calciatore che rispetta il contratto, ma a una multinazionale come la Wolkswagen che copre le spalle al club e ci crede: «Mi hanno detto che hanno grandi ambizioni - ha riferito Dzeko dopo il colloquio con lallenatore del Wolfsburg -, sia in Bundesliga sia in Champions league». Adesso il Milan punta tutto su Emmanuel Adebayor che giusto un anno fa ha rinnovato con lArsenal. Adriano Galliani - che ieri ha comunque detto «a Dzeko non ci abbiamo ancora rinunciato» - ha già avuto un primo contatto con Arsene Wenger che si è detto disposto ad aprire una trattativa. Pretesa dei Gunners sui trenta milioni, probabile valore della trattativa molto meno di venticinque. Il timore di Wenger è linserimento del Chelsea che non intende rinforzare, quindi è più che ben disposto ad aprire un percorso privilegiato al Milan. I londinesi hanno fatto sapere che Deco se ne va solo per soldi cash, Drogba rientra nei programmi dellallenatore e non rinunciano allidea Andrea Pirlo che al momento resta unoperazione congelata in attesa degli sviluppi di un mercato su cui aleggia la tirannia di Florentino Perez.
Il neopresidente del Real Madrid sta monopolizzando tutto, almeno quattro giocatori sono fermi in attesa di una chiamata della Casa Blanca: Xabi Alonso, Frank Ribery, Karim Benzema e Maicon Douglas, pezzi importanti che cambiano il volto di una squadra, trasferimenti che farebbero da volano a tutto il resto. LArsenal ha pensato a Benzema e ha fatto la sua offerta di 35 milioni, oppure Adebayor più 21. Risposta del Lione: vediamo prima cosa dice Florentino Perez che ne ha già pronti 40. Al nuovo Chelsea di Carlo Ancelotti farebbe comodo uno come Xabi Alonso in mezzo, e Maicon dietro a destra, risposta dei procuratori dei due giocatori: parliamone, ma stiamo aspettando notizie da Madrid prima di intavolare nuove trattative. Perez è letteralmente scatenato, ha in mente una presentazione in stile hollywoodiano per Ricardo Kakà, diretta televisiva in Asia e America, già monopolizzati i telegiornali spagnoli che aprono proprio alle nove di sera, lora in cui lex milanista entrerà al Bernabeu. A Cristiano Ronaldo ha appena perfezionato lingaggio dopo aver consegnato allo United la prima delle tre tranche del pagamento di 94 milioni, poi presenterà il giocatore il 6 di luglio, seconda mega festona al Bernabeu. Testimoni assicurano che bisognava vedere la faccia di Roman Abramovich quando si è sentito rispondere dal Bayern di avere pazienza: si era presentato con una valigia gonfia di 50milioni di sterline per Frank Ribery. Dietro sempre lombra di Florentino Perez seccatissimo per il fallimento delloperazione David Villa che il Valencia non lascia libero.
Nessuno può reggere il confronto con Perez, solo i nuovi padroni arabi del City. Gli sceicchi sono proprietari di un club che non ha il blasone del Madrid e neppure un briciolo di credibilità, altrimenti avrebbero già fatto un secondo Real perché stanno sparando cifre folli. Lultima riguarda Samuel Etoo che vorrebbero affiancare a Carlitos Tevez. Ma al momento non hanno ne luno ne laltro.
Ma il City è leccezione. Non è il progetto tecnico a decidere un trasferimento ma lingaggio, e qui i procuratori sono i veri padroni della situazione. Ramon Calderón, ex presidente del Madrid, sta avendo grane pesantissime per aver corrisposto ai mediatori il 22 per cento del costo totale delloperazione che ha portato Lassana Diarra al Real. La Fifa ha posto un tetto del tre per cento come importo massimo da corrispondere agli agenti. Ma gli anni di Calderón sono stati caratterizzati da sprechi faraonici, con stipendi doro che ora stanno creando nuovi problemi anche a Florentino Perez. La stratosferica operazione Ronaldo aveva anche la minaccia di una penale da pagare al ManU in caso di retromarcia sullacquisto del portoghese di circa 100 milioni di euro, per un accordo preso da Calderón.
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