Milan pigliatutto: Ibra ora Robinho a gennaio E a giugno SuperMario

Mino Raiola parla per un’ora e mezza con Adriano Galliani al Rey Juan Carlos Primero di Barcellona e quando esce fa lo splendido: «Il bambino è quasi nato, siamo all’ottavo mese».
Manca l’accordo sulla buonauscita di Ibra, una cifra che Raiola ha definito: «Una superuscita». Manca anche l’accordo fra Barcellona e Milan, ma siamo ormai ai dettagli: «La questione con il Barcellona non è ancora chiusa. Bisogna aspettare - ha dichiarato Raiola -. Conosciamo le posizioni di tutti i giocatori in campo e sappiamo dove potrebbero esserci dei problemi, ma se anche Ibrahimovic decidesse tra un minuto, non credo che potrebbe arrivare subito a Milano. Servirà il massimo impegno per chiudere entro martedì». Nessun accenno all’accordo raggiunto con il Milan: «Quanti anni? Non meno di 2 e non più di 6». L’accordo è un quadriennale a 8 milioni a stagione. Ma Raiola con il suo atteggiamento ha esasperato i vertici blaugrana, in un comunicato sul sito del club, vengono prese le distanze dal procuratore che ha pubblicamente intaccato l’onore di Guardiola contravvenendo ai patti. C’era un contratto in cui Raiola si impegnava a non presentarsi ad ogni fine stagione per chiedere un ritocco all’ingaggio di Ibra, come era uso fare all’Inter. Il Barcellona gli ha tagliato il compenso: Raiola era pagato anche per mantenere un comportamento dignitoso nei confronti del Barcellona. Comunque più denaro il Barcellona darà a Ibra, meno denaro dovrà sborsare Galliani e su questo punto Raiola è parso rassegnato: «Con Rosell c’è poco margine di trattativa». In sostanza se Ibra accetterà una detrazione di ingaggio sarà in misura della superuscita che gli garantirà il Barcellona. Intanto in Catalogna lo hanno già scaricato, un dirigente del Barça, Silvio Elias, ha riferito che la decisione di cedere Ibrahimovic è stata presa dopo la richiesta di Pep Guardiola che non lo voleva più in squadra. La stampa catalana ora rivela il malumore dei giocatori verso gli atteggiamenti di Ibra, convinto di essere il più forte e non uno in più arrivato nella squadra campione del mondo. Silvio Berlusconi in tempi non sospetti aveva immediatamente sollevato l’interrogativo sul carattere forte di Ibra, e ieri Massimiliano Allegri ha iniziato a raccontare qualcosa: «Con lui cambia il sistema di gioco, Ronaldinho a sinistra per sfruttare meglio le sue qualità tecniche». E non sono solo voci, tanto che si sta facendo largo la concreta possibilità di portare Robinho già a gennaio qualora Ronnie non rinnovasse il contratto. Tifosi eccitatissimi, già vinto il campionato, sicuri protagonisti in Champions, subito Ibra, a gennaio Robinho, a giugno Balotelli. Perché Mino Raiola è fine tessitore e ora attende il siluramento di Roberto Mancini. Dopo l’atomica campagna acquisti di questa estate, il Mancio deve stravincere ovunque e lo sceicco ha già iniziato il countdown. E in caso di fallimento SuperMario saluta Manchester. Sembra già di sentire il suo procuratore che dichiara dispiaciuto quanto fosse attaccato a Mancini, senza di lui per Mario è assurdo continuare e il Milan non è solo una probabile destinazione.
L’arrivo di Ibra è una scarica elettrica che attraversa la penisola, Claudio Ranieri ha già anticipato che ora la sua Roma è dietro alle milanesi nonostante l’arrivo di Nicolas Burdisso e anche se gli scommettitori nella corsa al titolo quotino la Roma sopra al Milan. La lavagna propone ancora l’Inter in solitudine e staccatissima nonostante i due stop di mercato registrati ieri, Javier Mascherano al Barcellona e Dirk Kuyt che dichiara: «Il mio futuro è al Liverpool, qui sono felice». Roy Hodgson l’ha schierato nel ritorno di Europa League contro il Trabzonspor, fino a febbraio non può essere utilizzato da un altro club nelle competizioni Uefa.

Il tecnico di Croydon ha anche spiegato perché Javier Mascherano è stato ceduto al Barcellona: «L’Inter ha inviato un fax ma l’offerta era ridicola. Non credo che volessero veramente il giocatore». Il mercato non è ancora finito e il campionato non è ancora iniziato.

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