La Milanesiana, così (im)perfetta anche con i tagli dei soldi pubblici

Il budget ideale? «Non c’è limite alla possibilità di arricchire il programma. Ma il vero tema è la fragilità della Milanesiana, l’impossibilità di pensare progetti a medio/lungo termine e non anno per anno». Vorrebbe certezze in tempi di precarietà, Elisabetta Sgarbi, direttore artistico e ideatrice della manifestazione milanese, di cui è stato presentato ieri il calendario della 13a edizione. «La Provincia, vista la congiuntura economica, ha dimezzato il suo contributo. Ma abbiamo perso anche altri partner, tra cui ENI. Questa emorragia è stata in parte colmata grazie all’intervento di Fondazione Pirelli e Italcementi e nonostante questo il budget a disposizione è inferiore di 100mila euro rispetto all’anno scorso». Così la Sgarbi lamenta la riduzione di denaro pubblico elargito per il Festival, quest’anno dedicato a «L’imperfezione». Il costo complessivo dell’evento - che quest’anno comprende 20 giornate, dal 30 giugno al 18 luglio, 127 appuntamenti in vari luoghi di Milano e sconfinamenti a Torino a Bergamo, e 140 ospiti tra cui un Nobel, tre Pulitzer, tre Premi Strega, un Oscar... - è di 700mila euro, «dagli attrezzisti ai server», specifica la Sgarbi, divisi tra i 250mila dei cachet per gli artisti e diritti Siae e i 350mila che «la Milanesiana restituisce alla città pagando i servizi tecnici che contribuiscono alla sua realizzazione». Il sostegno pubblico è di 212mila euro, così ripartiti: 100mila dalla Provincia, 85mila dal Comune, 18mila dalla Regione e 9mila dalla Commissione Europea, mentre il contributo privato è di mezzo milione.
Ad aprire, il 2 giugno, le serate al Teatro Dal Verme, gli “imperfetti” Verdone e Chiambretti, in un dialogo a due voci che aprirà la prima «lunga notte», che comprende anche un concerto di Samuele Bersani e un omaggio a Lucio Dalla. Tra gli altri nomi “forti” nel programma fittissimo (info: 02/87905), Alice Sebold, V.S. Naipaul, Laura Morante, Jane Birkin in concerto, Susan Ray, Amos Gitai, Gillo Dorfles, Philippe Garrel, Predrag Matvejevich, Morgan, Patrick McGrath, Ermanno Olmi e Edoardo Nesi. Nonostante le ingenti spese, ingressi gratuiti per tutti, tranne che per i concerti dei Deproducers (7 luglio, 20 euro) e di Franco Battiato (16 luglio, 20/35 euro) entrambi al Dal Verme.

«Perché non far pagare un giusto prezzo alla cultura, che ha i suoi costi?» è stato chiesto alla Sgarbi: «Perché se avessimo fatto il contrario avremmo provocato una domanda anche più puntuta e cazzuta. Questo è un regalo che la città fa a un pubblico sempre più grande».

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