Chi sta a Buenos Aires potrebbe vedere una finale Champions diversa da chi sta a Tokio. Succede quando sono previste una ottantina di testate televisive, oltre duecento Paesi collegati in diretta e Premium come exlusive media content distributor per la Uefa, in sostanza fornitore unico del segnale. Ogni testata può accedere a proprio piacere a un replay che magari in diretta Premium non ha mandato, può bloccare la sua telecamera su un giocatore, può mostrare un'azione di gioco da una angolazione inedita. Solo Premium ha messo in campo 40 telecamere, una è parcheggiata su un elicottero pilotato da Gianni Bugno. Un'organizzazione capillare per un evento unico, probabilmente la partita con il maggior business, magari superiore anche a una finale di coppa del mondo.
Solo a Milano, nel week end che fa da contorno alla finale, è previsto un introito di 25 milioni di euro fra shopping e ristorazione. La competizione produce un ritorno commerciale di circa 1,34 miliardi, il 75 per cento delle entrate da diritti televisivi e pubblicitari viene diviso fra i club in relazione al cammino, la vincente incassa circa 40 milioni. Soldi per tutti. Le televisioni spendono cifre iperboliche per trasmettere l'evento e ne guadagnano altrettante in inserzioni, qui da noi se fosse arrivata in finale una squadra italiana, uno spot avrebbe almeno triplicato il suo costo. Gli inserzionisti poi vengono mediamente gratificati da un aumento del 50 per cento delle vendite.
Sono cifre record che ad ogni edizione vengono superate. Ora è Milano a detenerle, Premium ha messo alle consolle oltre 400 tra tecnici e giornalisti, 17 ore al giorno di diretta, sotto la direzione di sette registi, per la prima volta in Italia la partita sarà trasmessa in 4K una definizione quattro volte superiore al full HD. E sabato la finale sarà preceduta come è ormai consuetudine da uno show, si esibirà Alicia Keys e mentre le squadre saranno schierate a metà campo, Andrea Bocelli intonerà l'inno.
Il fascino della Champions non conosce confini, capace di mettere contro nella sfida finale il Real Madrid, primo club al mondo per valore d'impresa, 2.905 milioni, contro i 592 dell'Atletico.
Una Champions che qualcuno nei corridoi Uefa ipotizza nei week end, scalzando i campionati nazionali che di conseguenza si giocherebbero sempre in notturna. Uno scenario non realizzabile a breve giro, ma che rivoluzionerebbe la nostra quotidianità.CDC
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