Milano-Bergamo a 4 corsie: aperti i primi otto chilometri

Formigoni: «Entro il 2007 tutta l’autostrada sarà più scorrevole». Saranno installate barriere antirumore

Milano e Bergamo si avvicinano di 8 chilometri. È stata inaugurata ieri la quarta corsia dell'Autostrada 4 nel tratto Cavenago-Trezzo sull'Adda, lungo appunto otto chilometri. L'intervento ha lo scopo di rendere più scorrevole il traffico lungo l'arteria che collega la metropoli lombarda non solo con il capoluogo orobico, ma anche con il Veneto. Un intervento caldeggiato fin dal 1999 dal presidente della Regione, Roberto Formigoni, e inaugurato ieri dall'assessore alla Mobilità Raffaele Cattaneo e dal ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro, che ha anche annunciato lo stanziamento di finanziamenti da 25 miliardi di euro per i collegamenti in Lombardia. «Senza la determinazione e la continua opera di pressione esercitata dalla Regione - ha osservato Formigoni, che ha inviato un messaggio di saluto ai partecipanti -, la quarta corsia non avrebbe mai visto la luce. Entro il 2007 l'intera tratta Agrate-Bergamo sarà percorribile a 4 corsie. Con la completa realizzazione degli interventi programmati, la A4 potenziata potrà efficacemente gestire il traffico che è di 120mila veicoli ogni giorno, con punte fino a 150mila». Si tratta in totale di 35 chilometri, lungo i quali saranno disseminate 29 barriere antirumore.
«L'esigenza di potenziare la Milano-Bergamo - ha però rilevato il governatore - rappresenta un'importante ma temporanea valvola di sfogo per la situazione di deficit infrastrutturale della regione. Porterà benefici sulla fluidità del traffico, ma questi sarebbero destinati a esaurirsi in breve se non fosse completato il sistema autostradale di supporto tra Varese, Milano, Bergamo e Brescia. È per questo che la Regione ha fortemente voluto la Pedemontana, Brebemi e Tangenziale est esterna». Tre opere cui Cattaneo ha anche aggiunto il «peduncolo tra la Milano-Meda e Rho Fiera, che con la quarta corsia della Milano-Bergamo diventerà ancora più importante».
«Abbiamo stanziato per i prossimi anni - ha ricordato il ministro Di Pietro - 25 miliardi per le infrastrutture lombarde. Dieci andranno alle ferrovie, 10 alle strade e 5 alle metropolitane. I poteri per realizzare gli interventi sono al 50 per cento dello Stato e al 50 della Regione. Questo ci ha permesso di lavorare particolarmente bene, perché nessuno avrebbe potuto scaricare sull'altro la responsabilità di eventuali ritardi. Ora il problema sono i ricorsi ancora in atto. Se con Star, Comune di Dalmine e Stm non sarà raggiunto l'accordo, l'unica alternativa sarà presentarci da un giudice per fargli decidere l'entità dei risarcimenti».

«Il gruppo Autostrade è il principale investitore autostradale in Lombardia - ha osservato invece Gian Maria Gros Pietro, presidente di Autostrade Spa -. Grazie alla collaborazione con ministero, Regione ed enti locali, troveremo le soluzioni necessarie per dare alla Lombardia le infrastrutture necessarie».

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