Ferruccio Gattuso
C'era una volta in cui parlare di voli alzando gli occhi al cielo era qualcosa a metà tra compiere un rito magico e immaginare la frontiera più alta da conquistare. Impossessarsi delle nuvole significava essere arditi, avvicinarsi agli dei, calarsi in una missione dal sapore dannunziano. Oggi, sempre più frequentemente, la cronaca ci consegna storie di voli (saltati) e occhi al cielo (quelli dei passeggeri: per la disperazione). Per non parlare delle difficoltà croniche di Alitalia, del suo destino incerto e insomma di un cielo che - progressivamente e inesorabilmente - sembra perdere il suo fascino. Per chi non vuol perdere l'ottimismo nel futuro, per chi ama la storia e ha buoni ricordi di quanto il volo fosse «cosa da italiani», il Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, insieme all'Ares (Associazione ricerche e studi) danno appuntamento oggi alla Sala Conte Biancamano del museo (ore 10) per un convegno intitolato «Milano & il cielo», un viaggio in parole, immagini e proiezioni video tra passato, presente e futuro, alla scoperta «dell'aviazione in Lombardia tra mito e realtà». Un giorno intero, in presenza di storici, giornalisti, scrittori, tecnici e militari, per un'evento suddiviso in quattro sessioni: i pionieri e la storia; la guerra; la passione del volo; economia e sviluppo.
Per i milanesi e i lombardi delle ultime generazioni, questa è anche l'occasione per scoprire quella che è un'antica tradizione locale: furono infatti i milanesi e i lombardi i primi, in Italia, a credere nello sviluppo dell'aviazione e nella conquista dei cieli. Storie, aneddoti, tragiche (i numerosi bombardamenti su Milano) ed eroiche cronache del tempo che fu, e personaggi unici, dotati di coraggio e senso del dovere verranno rievocati nella parte storica del convegno: a cominciare dal conte Paolo Andreani, che, volendo seguire l'esempio del primo volo umano realizzato a Parigi dai fratelli Montgolfier, progettò nel 1784 un pallone con il quale decollò da Moncucco, oggi frazione di Brugherio, per sorvolare i cieli meneghini, per proseguire con la mitica milanese Rosina Ferrario, prima pilota italiana nel 1913, a soli 25 anni.
«Milano & il cielo», laviazione in Lombardia tra mito e realtà
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.