Giannino Della Frattina
nostro inviato a Kabul
From the people of Milan to the people of Kabul. Scritto in inglese e in dahri, la lingua che tutti qui capiscono. Lettere grandi che occuperanno le fiancate dei trentasette autobus e dodici camion per la raccolta dei rifiuti regalati alla capitale afghana dal presidente dellAtm Bruno Soresina e da quello dellAmsa Fausto Talenti. Poco più di un mese e quelli che sembravano soltanto convenevoli di circostanza sono diventati realtà. Lo aveva promesso il sindaco Gabriele Albertini a fine dicembre durante il suo colloquio con il primo cittadino di Kabul Ghulam Sakhi Noorzad. Quaranta giorni di trattative tessute da Andrea Vento, responsabile delle Relazioni internazionali del Comune di Milano, e tutto è diventato realtà. Scritto nero su bianco e firmato con cerimonie ufficiali davanti al ministro dei Trasporti Mohammad Hashim Waezzadah e al sindaco.
«Un segnale importante - commenta Giovanni Bozzetti, lassessore di Palazzo Marino con delega alla Cooperazione internazionale -. Soprattutto in questi giorni di tensione. Arrivare qui con iniziative umanitarie è sicuramente il modo migliore per far guadagnare anche ai nostri militari, che stanno svolgendo un lavoro fondamentale, la fiducia della popolazione».
Ora mancano da definire soltanto gli aspetti tecnici. «Entro il 20 febbraio - spiega Giuseppe Campagnoli, consulente dellAmsa volato a Kabul per definire i termini della consegna - i mezzi saranno preparati e portati da Milano fino al porto di Genova. Lì saranno imbarcati e salperanno con destinazione Karachi, in Pakistan». Da lì sarebbero cominciati i problemi, se una serrata trattativa con il ministro dei Trasporti non avesse sbloccato la situazione. La strada da Kandahar, a sud e dunque in mano ai talebani, è più percorribile ma pericolosa. Lalternativa sono i terribili tornanti con i passi da valicare per raggiungere Kabul. «Di tutto - assicura Bozzetti - si occuperanno gli afghani». «Nessun problema invece - assicura Angelo Banfi, responsabile dellAmsa - per i raccoglitori di rifiuti».
E così al Comune resteranno soltanto le spese di spedizione via mare (in via di definizione con uno spedizioniere, auspicabile lintervento di privati o di sponsor), dato che allappoggio logistico penseranno i militari dellIsaf, la missione Nato attualmente guidata dal contingente italiano comandata dal generale Mauro Del Vecchio. Di stanza a Solbiate Olona, ma con comando «milanese» in via Cusani. «Per noi afghani - le parole del sindaco di Kabul, personaggio dal grande carisma cui sincrespa un po la voce - laiuto di un amico non si dimentica mai. Questa collaborazione fra le nostre città è un miracolo». E poi, da lui che ha visto il colpo di Stato e conosciuto lunghissimi anni di esilio, arrivano le parole di ringraziamento per i militari italiani. «Il vostro lavoro - aggiunge - ci ha consentito di vivere in un clima di sicurezza. Grazie al vostro impegno la notte dormiamo tranquilli». Lappuntamento è per il 20 di aprile. Con la missione italiana in scadenza e pronta a cedere la bandiera, la partita della nazionale cantanti e la cerimonia di consegna dei mezzi.
Nellaccordo, con lo spirito e lacutezza che veste come un abito tagliato su misura, si inserisce anche il nunzio apostolico di Kabul. Il religioso che, nella chiesa dellambasciata italiana, celebra lunica messa dellAfghanistan.
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