«A Milano? Non c’è partita Podestà vince al primo turno»

Milano Premessa: «Vinciamo al primo turno, ne sono sicuro». È quasi inutile secondo Maurizio Lupi, deputato Pdl e vicepresidente della Camera, ragionare su strategie e alleanze in caso di ballottaggio. La partita per la Provincia di Milano «lunedì sarà chiusa». Da una parte il candidato del centrodestra Guido Podestà, incaricato di battere il presidente in carica del Pd Filippo Penati, «e non c’è storia».
Neanche un dubbio sulla riconquista di Palazzo Isimbardi?
«Assolutamente no, Podestà è una figura credibile, incarna la politica del fare e riporterà all’idea di un’istituzione al servizio dei cittadini e del bene comune che purtroppo in questi anni si è persa. Penati l’ha intesa come pura gestione del potere».
In che senso?
«Ha usato la Provincia per affermare il proprio peso politico nel momento in cui la coalizione a livello nazionale era sfasciata, si è completamente disinteressato dei problemi dei cittadini, ha assunto il ruolo di “politico politicante”. Invece di fare gioco di squadra con le altre istituzioni per sviluppare le infrastrutture, in questi 5 anni ha gestito casi come la Serravalle come pure operazioni finanziarie a danno dei milanesi».
Le liti su Expo 2015 hanno fatto perdere quasi un anno di lavori. Cosa cambia con una giunta del Pdl anche in Provincia?
«Regione e Comune sono già roccheforti del centrodestra, abbiamo bisogno di riconquistare anche la Provincia non solo per Expo ma per le grandi opere che i veti incrociati di Rifondazione, all’interno della giunta Penati, hanno bloccato. Salvo poi la conversione del presidente sulla “via di Damasco”: negli ultimi sei mesi ha abbandonato i compagni per un puro calcolo politico ed elettorale. Ma gli elettori col loro voto confermeranno la bocciatura del governo Prodi e quella dei suoi uomini a Milano».
Se si andasse al ballottaggio in concomitanza col referendum, il sostegno della Lega non è assicurato, anzi.
«Non si andrà al ballottaggio. Dobbiamo vincere al primo turno per dare un segnale forte, e ricordo agli amici elettori cosa avvenne alla sfida tra Penati e Ombretta Colli cinque anni fa. Il presidente del centrodestra riscosse un enorme successo pur non vincendo al primo turno, poi con un numero di votanti assolutamente irrisorio si affermo Penati. Sono sicuro che non vorranno fare un altro regalo al Pd».
Allora mettiamo che, per puro caso, si vada al secondo turno: cosa vi aspettate dal Carroccio?
«La partita per Milano è talmente importante che gli elettori leghisti capirebbero la posta in gioco...».
Nel 2004 tra le promesse elettorali di Penati c’era anche quella di togliere i ticket sanitari...
«Peccato che Palazzo Isimbardi non ne avesse la competenza, vinse grazie a una campagna di bugie, prese in giro i cittadini dall’inizio alla fine mostrando un’assoluta mancanza di rispetto. Podestà è il contrario, quindi la persona giusta per riavvicinare i milanesi a una Provincia che sarà attenta alla sussidiarietà, al servizio delle piccole e medie imprese».


Diverse anche le campagne elettorali?
«In un partito in crisi di leadership, Penati vede nella possibile vittoria di Milano un mezzo per accreditarsi a livello nazionale, è in campagna da un anno, usando risorse gigantesche. Visto il momento economico che sta attraversando il Paese, noi abbiamo preferito la sobrietà».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica