da Milano
Più ombre che luci sulla rivoluzione Ecopass, il pedaggio d’ingresso in centro scattato ieri mattina a Milano alle 7.30 spaccate. La buona notizia è che la città, insonnolita e deserta, non ha dovuto sopportare altri ingorghi davanti ai 43 varchi sorvegliati dalle inquietanti telecamere puntate sulle targhe. La cattiva è che il sito internet, il call center e il numero verde sono andati in tilt. Impossibile saldare con carta di credito, ricevere l’sms di conferma del pagamento e in moltissimi casi perfino avere notizie univoche sulla classe di appartenenza della propria auto. Una caporetto anche in tabaccherie ed edicole, con i tagliandi per gli abbonamenti esauriti già di mattina presto. E la gente infuriata e costretta ad acquistare il ticket «giornaliero» rimettendoci ancora qualche euro. Interminabili (nell’ordine delle ore) le code agli Atm point, autorizzati alla vendita del tagliando blu, presi contemporaneamente d’assalto anche da chi, nei primi giorni dell’anno, deve rinnovare l’abbonamento ai mezzi pubblici.
E il sindaco? Non può che guardare all’altra metà del cielo, quella che volge al sereno. «Normalmente - le prime parole di Letizia Moratti davanti agli schermi della centrale operativa - i veicoli che entravano a Milano erano per il 60 per cento delle classi meno inquinanti. Questa mattina la percentuale è salita all’80 per cento. Con solo un 20 per cento di auto costrette a pagare l’Ecopass. E anche per le merci la percentuale è salita dal 30 al 38 per cento. Sono i primissimi dati, ma dimostrano come l’obiettivo di disincentivare la circolazione dei mezzi più inquinanti si possa raggiungere». Anche se, ricorda ancora una volta, «si tratta soltanto di una sperimentazione e i conti si faranno tra un anno». I problemi? «L’innovazione comporta ancora alcuni disagi».
Lo sanno bene gli automobilisti. Anche perché, al di là delle difficoltà per mettersi in regola, quella di ieri è stata poco più di una prova generale, in attesa della riapertura delle scuole e di un rientro al lavoro che si annuncia ad alta tensione. Una mano alla Moratti arriva dagli ecologisti di Legambiente che chiedono di estendere l’esperimento, non si sa con quanta soddisfazione degli altri automobilisti d’Italia. «È però indispensabile - sottolinea il presidente Vittorio Cogliati Dezza - che i proventi siano interamente investiti nel potenziamento del trasporto pubblico. Se sarà così, le altre grandi metropoli italiane non potranno che seguire l’esempio». Anche se ieri, prima giornata, le polveri sottili a Milano sono comunque rimaste a una soglia davvero preoccupante. Ben due volte e mezzo sopra la soglia concessa, superata a Milano per ben 132 volte nell’ultimo anno, mentre il limite europeo è fissato a 35.
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