Milano a Shanghai ha già battuto la rivale Smirne

Presentati in Cina i progetti per avere uno stand a Expo 2010: applausi alla città, figuraccia per i turchi

Milano a Shanghai ha già battuto la rivale Smirne

Milano-Shanghai-Parigi: passa da qui la candidatura di Milano per l’Expo. Viaggio di andata e ritorno attraverso il globo che dovrebbe portare il mondo a Milano nel 2015. Questo, almeno, l’ambizioso obiettivo. Nel frattempo ci si rimbocca le maniche per vincere la competizione con Smirne. Il dossier per la candidatura è pronto e verrà consegnato oggi a Parigi al Bie, il Bureau International des Expositions, che il prossimo marzo deciderà chi si aggiudicherà l’Expo.
Intanto il 2010 si avvicina. L’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli ha presentato mercoledì il progetto per l’Urban Best Practice con cui Milano si candida a partecipare con un proprio stand all’Expo di Shanghai 2010. Un Expo eccezionale perché inaugura una nuova era nella storia centenaria delle esposizioni universali: quella dei padiglioni delle singole città e non solo delle nazioni. Il tema di Shanghai 2010, infatti, è Better cities, better life (letteralmente «città migliori, vita migliore») e comprende la nuova sezione Urban Best Practice, dove 30 città selezionate, tra cui Milano, sono state invitate a esporre progetti che rendano più vivibile la città. Molta soddisfazione e molti complimenti ieri per Masseroli che ha presentato il progetto dei Raggi verdi e quello delle Vie d’acqua e di Terra, che collegheranno la Darsena alla sede dell’Expo (Rho-Pero). La rivale Smirne, invece, è arrivata impreparata e «all’ultimo» all’appuntamento cinese: nessun progetto per la vivibilità e solo un filmatino sulla sua candidatura. Una pessima figura. La quale giustificava maldicenze e rumors che alludevano a una rincorsa di Smirne per recuperare la sfilata in pompa magna di Milano. Insomma un intervento all’ultimo e fuori tema, che ha fatto guadagnare a Milano punti preziosi: una risposta concreta alle parole dei «gufi» che la settimana scorsa affermavano che la sfida era già persa. «L’esperienza di questi giorni a Shanghai - commenta soddisfatto Masseroli - dove abbiamo presentato il nostro progetto per le Best Urban Practice, accolto con grande entusiasmo, mi ha portato segnali molto positivi a livello internazionale anche rispetto alla candidatura di Milano all’Expo 2015, a dispetto dei soliti “gufi” nostrani che farebbero meglio a rimboccarsi le maniche e contribuire a questo grande obiettivo. Milano è in corsa».


Qualcuno, certo, potrebbe obiettare che è difficile essere ottimisti quando non si vedono progetti e iniziative: il motivo, però, è presto svelato. Fino alla consegna del dossier, il riserbo e la segretezza erano massimi, per evitare azioni di spionaggio da parte dei competitors. Da oggi, però, Milano gioca a carte scoperte.

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