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Milano si ferma, Siena l’aggancia. E domenica è «spareggio»

Nella chiesa cestistica di Stefano Pillastrini, monsignore degli anelli dalla voce tonante, dall'arte sopraffina e dal cuore nobile, l'Armani chiude la sua serie vincente dando tutto quello che ha in tasca. Si ferma davanti alle colonne di Montegranaro dove vola Sharrod Ford, 3 stoppate, 9 rimbalzi, 17 punti, sostenendo una squadra vera, 6 uomini oltre i 10 punti, si ferma a fare rifornimento in piena emergenza (le mancano Pecherov, Petravicius e Maciulis), raggiunta dalla solita Siena, che stravince nel gelo di Teramo, pronta a riceverla domenica prossima nella sfida che varrà il primo posto adesso che persino Aradori, 14 punti, sembra entrato nel meccanismo tricolore.
Che Milano potesse cadere contro la Fabi era quasi scritto, perché regalare tre uomini importantissimi non ti dà scampo nel nostro campionato che sta scoprendo tante belle realtà, ritrovando Varese al terzo posto, proponendo come rivelazione la Veroli Cremona che è andata a vedere le carte della solita Roma battendola nettamente all'Eur e lasciandola al terzultimo posto.
Armani spremuta dalla vittoria vera in coppa sul Cska, in partenza per Lubiana dove, in pratica, si giocherà molto del suo destino europeo che sarà comunque deciso al Forum contro Valencia appena gratificato dal Panathinaikos che gli ha lasciato due punti difficili da spiegare con l'ingaggio di un santone come Svetislav Pesic.
Roma spremuta dalla vittoria a Bamberga, un inganno che Cremona ha reso evidente con il sistema difensivo che lo sloveno Mahoric sta proponendo al nostro bel campionato, si ritrova nei guai proprio come l'anno scorso, lontana dai primi otto posti, angosciata da tutto e dal suo ragno Smith che dopo il capolavoro in Germania, il mezzo risveglio a Milano, è tornato a fare 2 punticini senza mai esistere.


Cremona, come la neopromossa Sassari a 8 punti dove fanno sbarramento ben 7 squadre, ma se Montegranaro, Biella, Cremona e i sardi fanno festa, nel gruppo c'è anche chi deve riflettere come Cantù che rilancia Caserta, come la Scavolini, che non può regalare due americani alla nuova fame di una Benetton che sembra quasi vera, come la Virtus, pure lei con squadra a pezzi e stordita soprattutto dal Righetti (21) che a Varese ha ritrovato quello che Bologna gli negò l'anno scorso non facendolo mai giocare.

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