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Milano in "testacoda": più ricca e più violenta

Nelle classifiche è al primo posto per reddito ma ultima in sicurezza. Record di codici rossi

Milano in "testacoda": più ricca e più violenta
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Si può partire da una paura per commentare un fatto di cronaca. Che poi è la paura che accomuna tanti, forse tutti, i genitori che salutano una figlia che esce la sera per andarsi a divertire, magari in discoteca: "Mi raccomando stai attenta, non uscire da sola, non posteggiare l'auto in qualche via isolata, guardati intorno e fatti i fatti tuoi...". Già, "fatti i fatti tuoi..." che, a pensarci bene, è una frase terribile perché sottintende un modo di essere e di vivere che consiglia, qualsiasi cosa accada, di fregarsene, di tirar dritto, di far finta di non vedere perché chi si mette in mezzo rischia guai. Che poi magari in mezzo ai guai uno ci si trova anche se non vuole, uscendo da un locale, aggredita e violentata da un balordo in pieno centro.

Emergenza, allarme, Far west non è più un problema di parole. A Milano il problema sono i numeri, quelli sì fanno paura. Dal giugno del 2024 allo stesso periodo di quest'anno sono stati 8.500 i "codici rossi" finiti sul tavolo della Procura per stalking, maltrattamenti, violenze sessuale e femminicidi. Numeri altissimi che giustificano quel malessere, quella leggera ansia da tenere a bada quando, ad ora tarda, si prende un tram, una filovia, la metro.

Timore di trovarsi anche solo ad incrociare lo sguardo con un balordo, una baby gang, di finire in qualche rissa nelle vie della movida, di trovarsi nei guai. Non si vive bene con la paura. Ma a Milano, in tutte le grandi città in verità, va sempre più così, si ha spesso la sensazione che ti possa accadere qualcosa di brutto. Le metropoli stanno diventando luoghi di diffidenza e di indifferenza che ci portano a sospettare anche di chi ci si avvicina magari solo per chiedere un'informazione. Nell'ultima classifica elaborata poco più di una settimana fa da Italia Oggi e Ital Communications, Milano si è confermata al primo posto fra le 107 province italiane per qualità della vita, ma fanalino di coda alla voce reati e sicurezza. Ha mantenuto il primo posto per reddito e ricchezza ma nella sicurezza sociale è passata dal quinto al 29mo posto e per criminalità è scesa dalla posizione 106 alla 107. Cioè ultima.

E allora viene da chiedersi cosa si intenda per qualità della vita e cosa sfugga alle classifiche. Viene da domandarsi se il prezzo che si deve pagare a questa città sempre più esclusiva e patinata sia quello di far finta di non vedere che ci sono quartieri periferici "off limits", che in centro ci sono bande di adolescenti che per 50 euro riducono un coetaneo in fin di vita, che c'è chi se la gode e chi invece arranca ed è disposto a tutto, che esiste un problema serio di sicurezza.

Il sindaco Giuseppe Sala ripete spesso con orgoglio che la Galleria è il termometro della città: "Tu passi in Galleria e capisci come va la città...". Forse un tempo, oggi non funziona più così. C'è un'altra città con cui fare i conti.

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