Milano Nuova puntata del lungo braccio di ferro tra Testimoni di Geova e strutture sanitarie pubbliche. E stavolta ad uscirne vincenti sono gli adepti della setta di origine americana: il tribunale di Milano ha condannato lospedale San Carlo a risarcire con ventimila euro la vedova di un paziente cui alcuni anni fa erano state praticate una serie di trasfusioni di sangue contro la sua volontà. Le trasfusioni erano state ordinate da una prima sentenza dello stesso tribunale: ma la nuova sentenza ritiene che le modalità con cui venne eseguita quella decisione non fossero rispettose della dignità del paziente.
La nuova sentenza è stata emessa sei mesi fa dal tribunale civile di Milano, e viene resa nota solo ieri da un lancio dellagenzia Ansa. La vicenda è quella di L.R., un testimone di Geova ammalato di tumore allo stomaco, ricoverato a suo tempo nellospedale milanese. Per fronteggiare lavanzare della malattia, insieme alla chemioterapia, i medici avevano deciso di sottoporre il malato a trasfusioni di sangue. Questi però aveva comunicato che la sua religione gli impediva di accettare le trasfusioni. Davanti al rifiuto, i vertici dellospedale - ritenendo assolutamente necessario il trattamento per salvare il paziente - si rivolgono ad un giudice che dispone dautorità le trasfusioni.
Ma la famiglia non si arrende, e quando i medici cercano di eseguire la sentenza del tribunale scoppia un parapiglia per sedare il quale deve intervenire persino la polizia.
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