Non serve uscir «a riveder le stelle». Basta andare al museo dove, per una settimana, fino a domenica 7 ottobre, saranno molte le stars dell'astronomia a provare a spiegare i misteri dell'universo. L'appuntamento e al Must, Museo della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, che in collaborazione con l'Osservatorio astronomico di Brera e Inaf, Istituto nazionale di astrofisica, ha imbastito un calendario astronomico fitto di mistero e conoscenza. L'occasione celebra anche due compleanni eccellenti: il 250simo dell'osservatorio di Brera e i Raggi X che furono applicati all'astronomia proprio a partire dal 1962. Incontri con esperti e scrittori e collegamenti in diretta per sbirciare che accade lassù nelle nebulose faranno da cornice all'interrogativo più importante: «A che punto stiamo nella conoscenza dell'universo e fino a dove possiamo immaginare di spingerci». La settimana da «rocket man» inizia domani con Sir Martin Rees, direttamente dal Trinity College di Cambridge. Nessuna lectio magistralis, ma una chiacchierata alla portata di tutti: così assicura il celebre studioso che per primo ha sottolineato il legame fra quasar e buchi neri. Nell'universo c'è un asteroide - il 4587 - che porta il suo nome e in uno dei suoi libri più celebri avrebbe anche predetto la catastrofe di Fukushima, sbagliando di soli 300 km l'epicentro, ma, nell'auditorium di via San Vittore (alle 21) parlerà di Big bang e Biosfere. Giovedì alle 21, sempre in auditorium, sarà la volta del presidente di Inaf, Giovanni Bignami, insieme a Giovanni Pareschi, direttore dell'osservatorio di Brera, provare a spiegare «Che cosa resta da scoprire» attraverso un viaggio di parole ed emozioni sui possibili scenari del nostro futuro, con alcune possibili risposte alle domande che la scienza si pone e che potrebbero migliorare la qualità della vita sulla terra. Venerdì l'orario dell'appuntamento con le stelle anticipa al mattino. Questione di fuso orario perchè in agenda c'è un collegamento «australe» in live streaming con Paranal in Cile. Stando comodamente seduti nella «sala delle colonne» del museo ci si collegherà quasi agli antipodi, con l'Eso, European Southern Observatory, sede, da 50 anni, del più grande telescopio del mondo per andare alla scoperta, quando ancora in Cile sarà notte, della nebulosa NG2359 conosciuta come The Thor's Helmet.
Sabato 6 ottobre si torna a parlare italiano con Licia Troisi, giovane fisica e scrittrice di fantasy di successo. La «mamma» delle «Cronache del mondo emerso» approda alle 18.30 nella sala Biancamano (ingresso da Via Olona 6) per raccontare come la scienza possa essere un buon «condimento» alla creatività. Il fine settimana è, però, dedicato soprattutto ai più piccoli (dagli 11 anni) che andranno in missione o almeno cominceranno a prepararsi per partire.
Info www.museoscienza.org
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.