Un anno e mezzo fa aveva ucciso la fidanzata, Veronica Giovine, con una trentina di coltellate, lasciandola nel suo appartamento in via Rossini a Cinisello con due coltelli infilzati nel corpo. Ieri Antonio Passalacqua, pregiudicato di 35 anni, è stato condannato con rito abbreviato a 16 anni più altri 10 di ospedale psichiatrico. L'imputato è stato ritenuto seminfermo di mente ma socialmente pericoloso. Una strana coppia quella Passalacqua e Giovine, lui una vita bruciata dalla droga e dai continui arresti, lei, impiegata nelle farmacie comunali, amante degli animali e assistente volontaria di anziani e invalidi. Un rapporto consumato tra rotture e riconciliazioni, con frequenti litigi che spesso sfociavano in aggressioni. Come nell'agosto del 2010 quando lei chiamò i carabinieri perché Passalacqua l'aveva tenuta sequestrata sotto la minaccia di due coltelli.
Poi aveva ritirato la denuncia e ripreso la relazione. Fino al 29 settembre 2011 quando scoppia l'ennesima discussione perché lei era uscita con un amica senza invitarlo. Un alterco culminato con l'ultima fatale aggressione e 30 coltellate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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