«Addio a un grande che ci ha onorato»

Da Pisapia a Maroni, il ricordo dello scrittore

Elena GaiardoniI ricordi si raccolgono intorno a quel monumento alla bella parola che fu Umberto Eco, come petali tra le pagine di un volume. «Maestro innamorato di Milano, orgoglio della nostra città, uomo di infinita cultura con una grande passione sociale e politica» commenta il sindaco Giuliano Pisapia, che lo definisce «uno straordinario intellettuale interessato alla nostra vita culturale, alle istituzioni, ai quartieri».Gli piaceva camminare tra i mercatini del Cordusio. Due ragazzi hanno lasciato una rosa bianca davanti alla sua casa e l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno lo cita «come un esempio d'indimenticabile intelligenza». Non fu tanto uno scrittore Umberto Eco, ma un ironico folletto che saltellava nella lingua italiana, come sulla terra e i suoi semi, nei suoi echi letterari, politici, enigmatici. «La cultura perde uno dei più grandi testimoni, una delle personalità più apprezzate nel mondo» dice Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia. Personale la testimonianza di Cristina Capellini, assessore alla Cultura della Regione. «Ho avuto l'onore di visitare insieme a lui la sua biblioteca: libri e libri. Immagine che porterò sempre con me». Presenti all'appello postumo del Professore anche i candidati sindaco su Twitter e Facebook. «E' stato un grande milanese - osserva Stefano Parisi -. La sua opera onererà per sempre la nostra Italia e la nostra Milano». Giuseppe Sala lo ringrazia «per le parole che ci hai donato, che oggi più che mai diventeranno immortali». Corrado Passera: «Insieme abbiamo realizzato un sogno importante: Encyclomedia, la storia della civiltà europea pensata per l'era digitale, recentemente completata dopo oltre vent'anni di lavoro entusiasmante».E viene spontaneo, prima di chiudere il volume, un raffronto tra l'Intellettuale di piazza Castello e la Poetessa dei Navigli. Alda Merini.

Lui: dotto fino al silente raziocinio, cattedratico, grafomane compilatore di tomi al computer, enigmistico. Lei: focosa, grafomane su mura segnate coi rossetti, mistica, puro istinto. Penne opposte che la livellatrice, la morte, avvicina per farci rivedere, forse, i loro caratteri in modo diverso.

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