Il contratto di Savini per utilizzare i locali in Galleria scade ad agosto. E lo storico ristorante, simbolo del Salotto buono di Milano, ha già rischiato qualche disdetta di eventi e ricevuto parecchie telefonate per chiedere informazioni su una sua possibile chiusura. Nonostante i suoi 150 di storia, anche il big dei big accusa il colpo del parere dell'Autorità nazionale anticorruzione. L'Anac, interpellata lo scorso autunno dal presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo, ha messo in discussione la delibera con cui la giunta ha approvato il rinnovo anticipato dei contratti, in scadenza nel 2016, per tre attività di ristorazione storiche: oltre al Savini, il Salotto e La Locanda del Gatto Rosso. E la questione rischia di rimanere in sospeso a causa del cambio della guardia a Palazzo Marino per via delle amministrative.
«Siamo spiazzati - ammette Sebastian Gatto, patron di Savini - Dal canto nostro cerchiamo di valorizzare il marchio e non vogliamo certo far finire qui una storia che va avanti da 150 anni per dei regolamenti che magari vanno rivisiti. Siamo fiduciosi sul fatto che si risolva tutto, con la massima trasparenza». A fianco del ristorante si schiera il candidato Stefano Parisi, che, oltre a Savini, intende tutelare l'attività di tutte le attività storiche della galleria, perché il salotto buono non sia solo un aggregazione di multinazionali ma conservi il vero spirito milanese, quel mix di griffe e marchi storici che lo hanno reso «il biglietto da visita della città».
«C'è chi agisce contro la città - accusa Parisi, riferendosi al parere dell'Anac sollecitato da Rizzo - rischiando di svuotare la Galleria delle sue aziende storiche per dare i locali a chi offre di più: è sbagliato valorizzare il patrimonio immobiliare solo per fare cassa». «Le multinazionali che scalzano le botteghe storiche depaupererebbero il patrimonio» spiega Parisi che ieri ha incontrato i gestori del Savini Giuseppe e Sebastian Gatto.
La difesa delle attività in Galleria è solo la punta dell'iceberg di un programma più intenso che riguarda tutti i commercianti, dal centro alla periferia. I negozi, secondo il candidato, «illuminano la città, la rendono più viva e attiva».
C'è da dire che al momento la questione dei contratti di affitto in Galleria è ancora aperta e ben lontana da una soluzione certa. Anzi, per Basilio Rizzo la nota dell'Anac è un gol in una partita «che ho iniziato con la passata amministrazione e ho proseguito con questa. Si conferma la correttezza delle cose che dico da tempo per quanto riguarda la gestione degli spazi in Galleria, che è un bene dei milanesi». Il match è all'inizio.
«Ne vedremo delle belle quando qualcuno che ha speso 15 milioni per avere uno spazio, sperando di avere la continuità nel godimento, leggi Versace e altri, dovrà partecipare come gli altri a una gara». I commercianti si aspettano una mossa dal Comune. A questo punto dal futuro sindaco, dopo giugno. Ma , per forza di cose, entro agosto.MaS
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